ISABELLA DI CASTIGLIAE FERDINANDO D’ARAGONA
Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona sono i primi “Re Cattolici” di Spagna che segnano le basi di una lunga dominazione spagnola nel mondo.
ISABELLA DI CASTIGLIA E FERDINANDO D’ARAGONA
Isabella nacque da Giovanni II re di Castiglia e León e dalla sua seconda moglie Isabella di Portogallo, il 22 Aprile 1451 nella regione del Madrigal, in Spagna. Alla morte del padre il trono passò al fratellastro maggiore Enrico IV e la piccola Isabella, con il fratellino Alfonso, andò a vivere in campagna con la madre. Ben presto, però, il nuovo re la richiamò a corte per farle completare la sua istruzione ed educazione.
Qui la vita depravata del re e della regina ed i continui disordini nel Paese le fecero provare amare esperienze che segnarono profondamente il suo animo ed il suo carattere.
Enrico IV e sua moglie Giovanna ebbero una figlia, anche lei di nome Giovanna, detta “la Beltraneja”. Alla prematura morte di Alfonso e grazie al Tratado de Los Toros, Enrico IV designò Isabella come legittima erede al trono.
Quando però Isabella sposò in segreto Ferdinando d’Aragona, un giovane bello ed ardito di cui era molto innamorata, il re in carica, non riconoscendo valide le nozze, diseredò Isabella e proclamò sua figlia Giovanna la Beltraneja principessa ereditaria.
Questa decisione diede origine ad una serie di conflitti tra coloro che sostenevano Giovanna e quelli che appoggiavano Isabella.
IL MATRIMONIO PIU’ FAMOSO DELLA STORIA
Il 23 ottobre del 1469, a Valladolid, si celebrò uno dei matrimoni più famosi della storia per gli interessi politico-economico in gioco: quello tra i due eredi delle due più importanti corone di Spagna: Isabella di Castiglia (1451-1504) e Ferdinando di Aragona (1452-1516). Questo avvenimento sancì l’unione personale tra i due regni, che tuttavia si fonderanno soltanto nel 1516 con Carlo V d’Asburgo (1500-1558).
Isabella e Ferdinando sono i primi monarchi a ricevere l’appellativo onorifico di “maestà cattoliche”, tuttora riservato ai re di Spagna. Il titolo “Re cattolici” gli venne attribuito da Papa Alessandro VI, in riconoscimento del loro impegno nel difendere la fede cattolica all’interno dei propri regni.
Il loro regno congiunto vedrà una serie di eventi epocali: la riconquista di Granada (1492), i viaggi di Cristoforo Colombo, la riaffermazione dell’Inquisizione spagnola e l’espulsione di ebrei e musulmani che non si convertiranno alla fede cattolica. È in questo periodo che vengono poste le prime basi di una lunga dominazione spagnola in Europa e nel nuovo mondo.
LA QUESTIONE DEL MATRIMONIO
Isabella era figlia di Giovanni II di Castiglia e di Isabella di Portogallo, nonché sorella del re di Castiglia Enrico IV. La ragazza nel 1469 aveva 18 anni e godeva di consistenti diritti sul trono di Castiglia. Ferdinando, di un anno più giovane, era figlio di Giovanni II di Aragona, ed erede al trono di Aragona.
Il riconoscimento di Isabella come erede al trono era stato fortemente voluto da una delle due fazioni della potente nobiltà castigliana, appoggiata dal primo ministro del re, il marchese di Villena, che attraverso questo matrimonio sperava di rafforzare la propria posizione.
La fazione rivale appoggiava invece la successione di Giovanna, figlia di Enrico IV, ma di legittimità incerta, che nel 1475 avrebbe sposato lo zio Alfonso V, re di Portogallo. La prima persona a non accettare questo matrimonio tuttavia era stato lo stesso Enrico IV, che nel 1469 diseredò Isabella in favore di sua figlia Giovanna, di cui giurò pubblicamente la legittimità, e che proclamò ufficialmente erede al trono. Quando nel 1474 Enrico IV morì, la Castiglia era più divisa che mai: da una parte c’erano i sostenitori di Isabella, supportati dal regno di Aragona, dall’altra quelli di Giovanna, supportati dal Portogallo.
La situazione sfociò in una guerra civile (1475-1479). I diritti di Isabella vennero definitivamente sanciti e riconosciuti nel 1479, con il Trattato di Alcaçovas. Nello stesso anno, dopo la morte di suo padre, Ferdinando saliva al trono di Aragona
Cinque anni dopo, il sovrano Enrico IV muore e il 13 dicembre dello stesso anno Isabella e il marito sono proclamati e incoronati sovrani di Spagna. Questa incoronazione però crea delle lotte intestine, poiché vari sovrani sono interessati alla successione al trono spagnolo. Inoltre tra i due coniugi viene firmato un accordo con cui Isabella può governare con autorità in Castiglia, ma non nell’Aragona, dove il potere politico è nelle mani del consorte. La situazione è difficile, poiché la Castiglia viene invasa nell’estate del 1474 da Alfonso V, re del Portogallo. Grazie all’intervento del re Ferdinando, il quale è alla guida di un piccolo esercito, la guerra finisce in seguito alla campagna militare di Toro tenutasi due anni dopo.
LA GUERRA DI SUCCESSIONE AL TRONO
Alla morte di Enrico IV si scatenò una vera e propria guerra di successione finché Isabella, il 13 Dicembre 1474, fu proclamata regina di Castiglia.
Ferdinando divenne re consorte con il nome di Ferdinando II e Giovanna la Beltraneja sposò il re del Portogallo Alfonso V. Il quale, per difendere i diritti della moglie, invase la Castiglia e nei pressi di Toro, la città in cui si era insediata la corte di Giovanna la Beltraneja, si tenne uno scontro decisivo.
Nella battaglia di Toro Ferdinando, comandante dell’esercito castigliano, mise in fuga Alfonso che si ritirò in Portogallo con la moglie ed il figliastro Giovanni.
Tra la fine del 1479 ed i primi mesi del 1480 fu firmata tra i due regni la pace di Toledo.
Il trono di Castiglia León e Aragona era basato su regole precise: Isabella poteva esercitare i suoi diritti sulla corona di Castiglia, mentre Ferdinando restava titolare della regia potestà in Aragona; le monete circolanti recavano insieme le due effigi e i sigilli reali portavano le armi di entrambe le casate.
IL CONSOLIDAMENTO DEL NUOVO REGNO
A partire dal 1481 Ferdinando si occupò della conquista del regno di Granada, dove mise in mostra le sue doti di diplomazia e di attitudine militare.
L’assedio terminò con la capitolazione dell’ultimo sovrano mussulmano Boabdil e, quando la città si arrese, Isabella vi entrò vittoriosa con il crocifisso in mano.
La conquista di Granada fece loro guadagnare prestigio agli occhi degli Stati cristiani e il territorio conquistato fu annesso al regno che si estendeva anche alle Baleari, alla Sicilia e alla Sardegna.
Per consolidare la monarchia nel senso assolutista per diritto divino, i sovrani riformarono i rapporti con la nobiltà e con il clero, istituendo le “Cortes”, una sorta di piccoli parlamenti in cui queste forze sociali erano rappresentate e che potevano dialogare con i sovrani.
Ma lo strumento principale del consolidamento del nuovo regno assolutista fu la religione cattolica, usata proprio come “instrumentum regni”.
Dal 1480, infatti, fu istituita l’Inquisizione che, come tutto il clero, fu posta sotto la giurisdizione diretta della regina.
Furono espulsi tutti gli ebrei e fu imposto ai mussulmani di convertirsi.
Molti continuarono segretamente a professare la propria religione ma chi veniva scoperto era bruciato vivo sul rogo e i suoi beni confiscati dalla corona, pratica che divenne molto diffusa per finanziare le casse del regno.
IL POTERE DEI DUE SOVRANI
- Il potere dei due sovrani cattolici aumenta in seguito alla morte di Giovanni II d’Aragona avvenuta nel 1479. In questa circostanza, infatti, Ferdinando ottiene il controllo del Regno di Sicilia e diventa re d’Aragona. Dopo aver liberato la città di Malaga, dove la regina è grande protagonista, nel 1492 grazie alla sua abilità in campo militare e diplomatico il sovrano spagnolo riconquista anche Grenada, che fino a poco tempo prima è in mano agli arabi. Subito dopo la presa di Grenada, i reali di Spagna ricevono per mano del papa Innocenzo VIII il titolo di “Maestà cattolica”.
- Nell’ anno1492 la regina di Spagna, in seguito a una decisione presa di comune accordo con una Commissione di dotti, decide di finanziare la spedizione dell’esploratore genovese Cristoforo Colombo, che in passato le aveva proposto di appoggiare una spedizione navale che lo avrebbe portato nelle Indie. Nello storico anno 1492 quindi Colombo parte con i suoi uomini a bordo delle tre caravelle. In quest’anno si aggiungono ai possedimenti spagnoli anche la Sardegna e le Baleari
- La regina, insieme al consorte, conduce inoltre una politica interna tesa a consolidare la monarchia in senso assolutistico, riformando in particolar modo i rapporti con il clero e la nobiltà. Vengono istituite le Cortes, organi formati da parlamentari provenienti dalla nobiltà, dal clero e da alcune città, che hanno il compito di proporre ai sovrani l’emanazione di nuove leggi.
- L’elemento fondamentale che consolida il potere monarchico in Spagna è però il cattolicesimo. Un provvedimento che viene preso dai reali di Spagna in tale circostanza è quello di porre sotto l’amministrazione della Corona il tribunale dell’Inquisizione e il Clero cattolico.
- Il 1492 è anche l’anno in cui viene emanato il Decreto di espulsione degli ebrei che non vogliono accettare la conversione forzata alla religione cattolica e il battesimo.
- L’anno seguente Cristoforo Colombo fa ritorno in Europa e, recandosi a Barcellona, porta ai sovrani oro, piante e indigeni che ha trovato nelle nuove terre scoperte.
- Nel 1503 la politica reale contro le minoranze etniche continua con la conversione forzata alla religione cattolica dei moriscos che vivono a Grenada.
- Dopo aver guidato con caparbietà il regno di Spagna, Isabella di Castiglia muore all’età di 53 anni il giorno 26 novembre 1504, a Medina del Campo, a causa di un cancro all’utero. Le sue spoglie riposano nella Cappella reale di Grenada.
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