IL TEATRO MASSIMO VINCENZO BELLINI A CATANIA
Il Teatro Massimo “Vincenzo Bellini” è un teatro di Catania, il più importante della città. È nominato in onore del compositore italiano Vincenzo Bellini, che nacque proprio a Catania e che divenne famoso in tutta Europa nel corso dell’Ottocento. Situato nel centro storico di Catania è il più grande e importante teatro di Catania, costruito su progetto di Carlo Sada fu inaugurato il 31 maggio del 1890 con la rappresentazione della Norma del Bellini.
Il Teatro Massimo Vincenzo Bellini è considerato il teatro dotato della migliore acustica in tutto il mondo.Per la sua acustica eccezionale, il teatro è stato lodato da diversi tenori.
IL TEATRO BELLINI
l Teatro Massimo Vincenzo Bellini, inaugurato nel 1890 con l’opera “Norma” del compositore catanese, è stato progettato dall’architetto milanese Carlo Sada. Propulsore della vita musicale catanese, ha rappresentato i capolavori dei più grandi maestri del teatro musicale. Pur se inaugurato verso la fine del XIX secolo, l’idea della costruzione di un teatro pubblico maturò intorno al XVII, e in particolare in seguito al terremoto del 1693, come simbolo della ristrutturazione. Si tratta di un edificio maestoso, che oggi comprende un’orchestra di 105 elementi ed un coro di 84. Oggi purtroppo si può vedere solo una minima parte della totalità dell’edificio, che comprende una sala con quattro ordini di palchi ed un loggione riccamente decorati.
Nel Teatro vi sono 113 palchi su quattro file, 8 barcacce di proscenio, un palco centrale per il Capo dello Stato, duemila posti in totale. L’apertura del boccascena è di 14 metri e la profondità del palcoscenico di 21. Il Massimo, chiamato anche così, perchè era la denominazione più diffusa del Bellini, è destinato solo alla lirica e ai concerti. Solo eccezionalmente ha ospitato anche la prosa, operette (nel ’51 fu rappresentata la Vedova allegra), danza (nel ’55 si esibì Josephine Baker), jazz. Grande risonanza ebbero nel 1931 le manifestazioni del centenario di Norma.
La realizzazione di questo ambizioso monumento alla musica ha dietro di sé una lunga e contrastata storia di progetti e ripensamenti. L’attuale edificio è opera di Carlo Sada. Lo stile del Teatro catanese si ispira all’eclettismo francese del “secondo impero” imposto a Parigi da Charles Garnier con l’Opéra di Parigi.
IL TEATRO DAL PUNTO DI VISTA ARCHITETTONICO
Dal punto di vista architettonico, la facciata del teatro si ispira al classico edificio sansoviniano della Libreria, sede della Biblioteca nazionale Marciana di Venezia. L’architetto milanese realizza una facciata a due ordini, entrambi arricchiti da elementi che si rifanno al barocco degli edifici del centro storico. Sada impostò il corpo centrale avanzato a tre luci.
Il piano terra, protetto da cancellate di ferro e sormontato da un cornicione interamente decorato, è costituito da tre portici affiancati da colonne in stile dorico. Tra una colonna e l’altra sono inseriti degli archi a tutto tondo e gli spazi creati tra l’arco e il cornicione sono impreziositi da altorilievi e corone di alloro.
Il secondo ordine è stato progettato allo stesso modo del primo e si caratterizza per la presenza del foyer, da cui ci si può affacciare sulla piazza sottostante. A differenza del primo, il secondo ordine è caratterizzato da colonne in stile ionico. Inoltre qui il cornicione è più pronunciato rispetto a quello dell’ordine sottostante e il maggiore spazio presente tra arco e cornicione permette l’inserimento di una statua a mezzo busto e di due altorilievi di grande dimensione. Le tre statue a mezzo busto presenti in questo ordine, in posizione centrale, si riferiscono a musicisti già affermati all’epoca della costruzione, ovvero Pacini, Bellini e Coppola. Al di sopra del secondo ordine sorge una terrazza protetta da balaustre ed un tetto a forma di omega. La parte centrale è caratterizzata da un gruppo scultoreo dove alla base è collocato il cartiglio “Teatro Bellini”; anche ai lati si ergono maestosi gruppi marmorei.
LA FACCIATA E L’INGRESSO
Il prospetto è carico di ornamenti e allegorie; molto elegante il portico d’ingresso per le carrozze chiuso da cancellate in ferro.
La facciata del teatro è stata realizzata in stile neobarocco, con forte ispirazione al classico sansoviniano della Bibbia Nazionale Marciana ed espressioni richiamanti riferimenti artistici siciliani. Nella facciata centrale del teatro si trovano i busti di tre compositori famosi catanesi: al centro primeggia naturalmente l’immagine di Vincenzo Bellini, ai cui lati sono raffigurati altri due compositori minori catanesi, Coppola e Pacini. Tuttavia lo sviluppo laterale dell’immobile consente di distaccare la struttura da un vincolo troppo stretto a questo stile, assumendo la forma di teatro.
Appena si fa ingresso al teatro, si trova una sala rotonda, dove gli spettatori hanno la possibilità di intrattenersi prima e dopo lo spettacolo e durante le pause, più propriamente detto petite foyer. In questo locale a far da padrone è proprio un busto bronzeo raffigurante l’architetto Sada.
Dal petite foyer si accede direttamente alla sala, realizzata secondo la forma di un cucchiaio. La scelta della tipica forma a cucchiaio, o a ferro di cavallo della sala è stata studiata con estrema lungimiranza dall’architetto, il quale mirava ad ottenere la migliore riproduzione del suono possibile. E si può dire che ci sia riuscito, visto che il teatro, apprezzatissimo sin da subito per la sua acustica da compositori e da cantanti lirici, del calibro di Maria Callas, è ancora oggi considerato il teatro con l’acustica migliore del mondo. La sala dotata di quattro ordini di palchi oltre il loggione, ha una capienza di 1200 posti. Essa, inoltre, si distingue per la grande ricchezza decorativa.
Quattro sono gli ordini dei palchi presenti nella sala, le cui decorazioni sono considerate tra le più belle dell’Ottocento italiano. Gli affreschi sono opera del pittore Ernesto Bellandi, che richiama attraverso allegorie le maggiori opere di Vincenzo Bellini. Il sipario illustra la Vittoria dei catanesi sui libici, realizzata dal pittore Giuseppe Sciuti. Nel ridotto è presente la statua di Vincenzo Bellini assieme ad eleganti marmi e stucchi.
L’INTERNO DEL TEATRO
Per quanto riguarda l’interno, il Teatro ospita un’ampia sala a forma di “ferro di cavallo” con quattro ordini di palchi, e la galleria. Gli spazi intorno creano eleganti corridoi, foyer e saloni. I palchetti sono realizzati in mattoni e intonaco di calce e sabbia vulcanica; mentre i parapetti dei palchi sono in legno e arricchiti da fregi e stucchi decorati. L’eleganza e la maestosità sono tratti tipici della struttura interna, dati dai sontuosi affreschi che ricoprono l’intero soffitto: questi, realizzati dal pittore Ernesto Bellandi, raffigurano le maggiori opere di Bellini quali Norma, La Sonnambula, I Puritani.
E’ invece opera del pittore Giuseppe Sciuti il prestigioso antisipario che illustra la vittoria dei catanesi sui Libici. A rendere ancor più grandioso l’interno contribuisce la statua in bronzo dedicata a Vincenzo Bellini, opera di Salvo Giordano. Va inoltre aggiunto che la sala ha riscosso un certo interesse anche nello studio delle caratteristiche acustiche: questa presenta infatti una buona chiarezza complessiva.
L’interno è caratterizzato da una grande sala, dall’acustica eccellente, con quattro ordini di palchi e la galleria. Tutt’intorno gli spazi sono stati utilizzati per ricavare eleganti corridoi, saloni e il foyer, all’interno del quale è un bel monumento a Vincenzo Bellini. Gli affreschi del soffitto sono di Ernesto Bellandi; nel 1883 il pittore Giuseppe Sciuti dipinse un antisipario che narra di una leggendaria vittoria dei catanesi sui Libici. Il sogno del teatro dentro la città si è potuto realizzare solo in minima parte: la costruzione dei due cavalcavia che saldano l’edificio ai due palazzi confinanti.
LA STRUTTURA INTERNA DEL TEATRO
Il soffitto è affrescato dal pittore Ernesto Bellandi con l’apoteosi di Bellini al centro con a fianco le allegorie delle sue maggiori opere, due tragedie e due commedie: la Norma, La sonnambula, I puritani e Il pirata. Salendo le scale, si accede ai vari palchi che hanno ospitato negli anni migliaia di spettatori ed intenditori di musica lirica. In cima alle scale, infine, si trova il vero e proprio foyer del teatro, molto ampio ed elegante, dove tra colonne in pietra dipinte a mo’ di marmo, svetta la statua in bronzo di Vincenzo Bellini, opera di Salvo Giordano. Inoltre, esisteva al suo interno un cafè, dove si intrattenevano gli spettatori durante le pause, che è oggi un bar, e la sala era divisa tra la zona fumatori e non fumatori.
IL PALCOSCENICO E I MUSICISTI
Il Teatro Massimo Vincenzo Bellini ha visto passare sul suo palcoscenico molti tra i maggiori musicisti del Novecento, da Gino Marinuzzi a Vittorio Gui, da Antonio Guarnieri a Georg Solti, Lorin Maazel, Riccardo Muti, Giuseppe Sinopoli, Alain Lombard; da Toti Dal Monte alla Callas alla Caballé alla Scotto alla Freni; da Schipa a Gigli, a Corelli a Pavarotti a Pertile a Del Monaco a Di Stefano; da Galeffi a Bechi, a Gobbi, a Nucci, ed ha rappresentato in pratica tutti i capolavori del teatro musicale. Oggi il teatro, che dispone di un’orchestra di 80 elementi e di un coro di 57 elementi, continua ad essere, dopo oltre cento anni, il centro propulsore della vita musicale catanese.
Il teatro Massimo Vincenzo Bellini rappresenta uno dei fulcri della storia e vita di Catania.
Attorno alla sua bellezza indiscutibile è presente una intensa attività serale di intrattenimento dovuta al progetto Caffè concerto, una scelta voluta e dovuta allo scopo di rendere la zona più frequentata. Il teatro è oggetto di importanti rappresentazioni stagionali, conosciute in tutta Italia.
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