IL MUSEO CIVICO DEL CASTELLO URSINO A CATANIA
Il Castello Ursino è un’antica fortezza Normanna che ospita oggi il Museo civico (visitabile gratuitamente). Originariamente, questo castello era situato in cima ad una collina ed è stato costruito su una scogliera, a picco sul mare. È davvero difficile da immaginare, dato che oggi si trova a circa 1 km nell’entroterra! Fu costruito come parte di un più ampio schema difensivo voluto allo scopo di offrire una migliore difesa a livello costiero. E’ uno dei simboli della città, eretto presso un sito risalente all’epoca delle polis, è stato protagonista di importanti momenti storici, come i Vespri Siciliani.
I diversi terremoti e la terribile eruzione vulcanica dell’Etna nel 1669 modificarono totalmente il paesaggio di quest’area. Probabilmente i flussi di lava circondarono il castello senza arrecargli danno.
Oggi ospita il museo civico, offrendo la possibilità ai visitatori di ammirare alcune delle collezioni di opere d’arte più importanti della Regione Siciliana.
Il museo del castello ospita un’importante collezione archeologica composta da vasi in ceramica, sculture e numerosi dipinti.
UN PO’ DI STORIA DEL CASTELLO URSINO
Il Castello Ursino (l’origine del nome è incerta) è stato costruito per volere di Federico II di Svevia, tra il 1239 e il 1250, nell’ambito di una campagna di fortificazioni lungo i confini dell’impero ed è uno degli edifici più importanti della città.
In origine l’edificio sorgeva molto vicino al mare ed era circondato da un fossato e da opere difensive molto avanzate. Di origine normanna, durante i vespri siciliani fu sede del Parlamento e poi divenne la residenza dei sovrani aragonesi
Durante l’eruzione del 1669 fu circondato dalla lava e la colata, proseguendo verso il mare, lo distanziò da esso di diverse centinaia di metri. Dopo una lunga ed accurata campagna di scavi il Castello è ritornato al suo aspetto originario. Nel ‘400 il castello fu sede dei reali aragonesi e venne poi utilizzato come sede di guarnigioni e di prigione.
Il Castello fu sede reale, dei casati Aragonese e Castigliano, fino al XVI secolo, periodo durante il quale ne iniziò la decadenza: una parte di esso fu adibito a prigione mentre le eruzioni dell’Etna della seconda metà del Seicento ne minarono le fondamenta ed apportarono danni all’intera struttura. Dalla prima metà del Novecento, il Castello è tornato al suo antico splendore: sottoposto ad interventi di restauro, la struttura costituisce oggi una delle bellezze di Catania sia dal punto di vista storico che artistico.
Negli anni Trenta di secolo scorso l’edificio è stato restaurato e dal 1934 è diventato la sede del Museo Civico di Catania, e raccoglie nei suoi 3 piani reperti di inestimabile valore, tra i quali sembra ci sia anche un chiodo usato durante la Crocifissione di Gesù. Inoltre nella piazza in cui sorge il castello avvengono diverse manifestazioni culturali
IL MUSEO CIVICO DEL CASTELLO URSINO
Il Castello Ursino ospita il Museo Civico: qui sono raccolte due importantissime collezioni – dei Benedettini e quella che si trovava nel Museo Biscari ed opere appartenute a privati. L’elevato numero di opere ha permesso agli allestitori di dividerle in sezioni archeologica, medievale, rinascimentale e moderna. È presente anche una sezione dedicata agli artisti catanesi. Oltre alla mostra permanente, il Castello Ursino ospita anche esposizioni temporanee, eventi e manifestazioni pubbliche.
Nelle sue sale sono esposti reperti d’età greca e romana; opere di varie epoche e le testimonianze più alte della produzione artistica catanese, grazie alle donazioni del principe di Biscari, del barone Zappalà-Asmundo e dei Padri Benedettini, più le importanti acquisizioni del secolo scorso. Tra le opere esposte la più interessante è la “Madonna con bambino” di Antonello da Saliba (1466-1535); inoltre sono presenti opere di Bernazzo, Bernardino Niger, Travi, Minniti, Stomer, Novelli, Rapisardi.
Nel 1826 Giovan Battista Finocchiaro lasciò la propria collezione di tele al Comune di Catania; nel 1868 quest’ultimo entrò in possesso anche della raccolta dei Padri Benedettini in seguito all’incameramento dei beni ecclesiastici. La collezione, istituita intorno alla metà del ‘700 per iniziativa dell’Abate Vito Amico e del Priore Placido Scammacca, era costituita soprattutto dei reperti greci e romani rinvenuti a Catania o acquistati a Napoli o Roma.
L’ACQUISIZIONE DELLA COLLEZIONE BISCARI
Più complesse sono le vicende che portarono all’acquisizione, fra il 1927 e il 1930, della Collezione Biscari, risalente anch’essa al XVIII secolo. Ignazio Paternò Castello Principe di Biscari aveva raccolto nel museo collocato nel proprio palazzo gentilizio una delle collezioni archeologiche più ammirata dell’epoca, comprendente reperti provenienti dagli scavi condotti dallo stesso Principe a Catania e nei fondi di proprietà della sua famiglia (Camarina, Lentini etc.). Altri pezzi erano invece frutto di acquisti a Napoli, Firenze o Roma. Alla morte del Principe, la collezione subì uno smembramento fra i più numerosi eredi nonostante i tentativi del Comune di acquistarla fin dal 1862. Interventi da parte delle istituzioni pubbliche e di studiosi quali Paolo Orsi impedirono la vendita separata dei vari pezzi da parte degli eredi, ma solo nel 1930 la collezione fu ricostituita per formare il nucleo principale del patrimonio artistico del museo
La raccolta si arricchì ancora con altri acquisti, donazioni e lasciti che incrementarono per lo più la pinacoteca; al periodo tra il 1934-38 risale il legato Mirone ed al 1936-46 il legato Zappalà Asmundo, mentre è del 1947 il lascito Balsamo. Furono acquistate alcune importanti tele del pittore Natale Attanasio tra il 1961 ed il 1962, mentre tra il 1967 e il 1968 furono donati al Museo i dipinti dello stesso pittore che costituivano la collezione Brizzi De Federicis. Al 1978 risale l’acquisto di una importante raccolta di dipinti del Pittore Giuseppe Sciuti zafferanese di nascita
I TAROCCHI DEL CASTELLO URSINO
Ad oggi la struttura accoglie numerose opere d’arte e storiche. Sono custodite all’interno del castello le collezioni del Monastero dei Benedettini, parte delle opere del principe Biscari e le donazioni del barone Zappalà-Asmundo, oltre alle varie mostre che periodicamente confluiscono all’interno del castello.
I tarocchi del Castello Ursino, quindici carte in tutto, possiedono dimensioni ragguardevoli per fini artistici e celebrativi; misurano 180 x 90 mm. Appartenevano alle collezioni del Museo Biscari di Ignazio Paternò Castello, Principe di Biscari e a quello dei Padri Benedettini di San Nicolò l’Arena. Negli ultimi trent’anni non hanno conosciuto la giusta visibilità tranne sporadiche e brevi mostre come quella al Castello Estense di Ferrara (dicembre 1987-gennaio 1988) o come “Pezze di storia” curata da Marella Ferrara nel 2001.
Nel dettaglio: Quattro Trionfi: Il Mondo, il Carro, L’Eremita e la Temperanza provenienti dal Museo Biscari; tre Carte di Spade: Il Re, l’8 provenienti dalla collezione Benedettini e il 7 da Biscari. Seguono le due Carte di Bastoni: il 9 per Biscari e il 6 per i Benedettini. Tre Carte di Coppe: Asso e Fante per Biscari, il 10 per i Benedettini. Tre carte di denari con 2 e 8 per Biscari e il 7 per i Benedettini.
L’ESPOSIZIONE DELLE OPERE BENEDETTINE
Nella location suggestiva del Castello Ursino sono state esposti alcuni pezzi di opere preziose che il museo benedettino antico deteneva. Le opere esposte non vedevano luce da secoli e adesso sono visibili al pubblico catanese e ai turisti in visita alla città. Le suddette opere ed oggetti facevano parte delle collezioni che i benedettini custodivano gelosamente all’interno del museo archeologico al Monastero tra il 700 e l’800.
Oggi, grazie a questa nuova iniziativa, vivono una vita nuova, dopo essere finiti per lungo tempo nel dimenticatoio.
Tra i ritratti dei monaci fondatori del museo (Vito Amico, Placido Scammacca e Emiliano Guttadauro) e le ricchezze degli arredi sacri dei monaci, inizio ad incamminarmi tra le stanze del Castello, attraversando una buona parte della storia catanese. Il Castello Ursino è visitabile ed è attivo un servizio di guida che conduce attraverso dei percorsi alla scoperta della storia della fortezza e della Sicilia orientale.
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