QUANDO NASCONO I PUPI SICILIANI
I pupi siciliani sono sicuramente la prima forma di animazione manuale.
L’Opera dei pupi è il teatro tradizionale delle marionette in Sicilia ed è stato riconosciuto dall’UNESCO: “Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità“.
La vera e propria data d’origine dell’”Opra dei pupi” resta avvolta nel mistero insieme al suo primo puparo. Il teatro dei pupi esiste da secoli in Sicilia, da sempre considerato il teatro di quel popolo, che, sera per sera, riempiva i teatrini per seguire le vicende dei cavalieri che venivano rappresentate a puntate.
LE ORIGINI DEI PUPI
La vera e propria data d’origine dell’”Opra dei pupi” resta avvolta nel mistero insieme al suo primo puparo. Il teatro dei pupi esiste da secoli in Sicilia, da sempre considerato il teatro di quel popolo, che, sera per sera, riempiva i teatrini per seguire le vicende dei cavalieri che venivano rappresentate a puntate.
Attraverso i pupi è raccontata tutta la storia dei paladini di Francia, dalla morte del Re Pipino il Breve (768 D.C) alla morte di Carlo Magno (814 D.C), 46 anni di storia in circa 354 puntate, che intrattenevano il popolo siciliano; e ogni sera con un episodio diverso.
In Sicilia la tradizione di rappresentare scene di vita e di satira tramite marionette risale già ai greci e ai romani. Non a caso la parola latina “pupus” significa “bambino”. origini opera dei pupi siciliani. Le origini dell’opera dei pupi risalgono all’avvento dei Normanni in Sicilia. In questo periodo fanno capolino le storie dei paladini di Francia dell’epopea cavalleresca (Chanson de Geste). origini opera dei pupi siciliani.
Dimenticate per un po’ di tempo queste storie tornano in auge durante il romanticismo ottocentesco, influenzando anche il Teatro dei Pupi siciliani. origini opera dei pupi siciliani. Alle precedenti situazioni comiche o farsesche si avvicendano così le battaglie e le gesta epiche dei protagonisti.
In questo periodo si fanno largo sentimenti eroici, che influenzano l’opera dei pupi. L’ardore per la patria, il rispetto per le regole d’onore e la irreprensibile fede religiosa, che portano i paladini fino al gesto estremo della morte.
Questi sentimenti che permeano il teatro dei pupi fanno sì che il popolo siciliano si immedesimi completamente nelle storie raccontate. origini opera dei pupi siciliani.
LE STORIE E I PERSONAGGI DEL TEATRO DEI PUPI SICILIANI
Le storie narrate nel teatro dei pupi erano per lo più frutto di fantasia, a parte pochi avvenimenti storici e personaggi realmente esistiti come Carlo Magno.
Le rappresentazioni hanno come argomento di base il combattimento, e le scene si dividono normalmente nel “consiglio di guerra” e nella battaglia vera e propria.
Non mancano i legami ai miti greci e romani. Esempi sono la battaglia di Lampedusa tra cristiani e pagani, trasposizione del mito degli Orazi e Curiazi, o il salvataggio della principessa Angelica dal drago ad opera del conte Ruggero, ed il mito greco di Andromeda salvata da Perseo.
Attraverso i pupi è raccontata tutta la storia dei paladini di Francia, dalla morte del Re Pipino il Breve (768 D.C) alla morte di Carlo Magno (814 D.C), 46 anni di storia in circa 354 puntate, che intrattenevano il popolo siciliano; e ogni sera con un episodio diverso.
Giuseppe Pitrè, il più grande studioso palermitano del folklore siciliano, nella sua grandiosa opera “Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane”, indica la religione come possibile origine della creazione dei pupi.
Gli epici scontri, tra gli eroi cristiani come Orlando e Rinaldo e gli infedeli saraceni, tocca l’intera sensibilità dell’intero popolo siciliano, di cui una delle caratteristiche principali è proprio la devozione religiosa.
Questo è uno dei motivi per cui il folklore siciliano si è concentrato su quel preciso periodo cavalleresco, così profondamente religioso, sia nella realtà storica che nelle tante leggende giunte ai giorni nostri.
I PUPI ERANO RAPPRESENTATI DAPPERTUTTO
I personaggi del teatro dei pupi siciliani sono molto semplici e piatti ed hanno caratteristiche facilmente comprensibili:
- Il buono (paladino, bello e religioso), senza differenza caratteriali significative tra le varie marionette.
- Il cattivo (brutto o addirittura malformato, e pagano), che soccombe sempre in modo cruento.
A quei tempi i pupi erano presenti dappertutto. Essi venivano dipinti sui mezzi di trasporto, ovvero sui carretti siciliani; ed entravano persino nelle case della gente. Ad esempio si ricordano “i pupiddi a biscotto”, biscotto a forma di pupi, che i bambini mangiavano nel latte. O i pupi di zucchero che si facevano a novembre nel giorno dei morti.
Per cui i bambini, vedendo continuamente i pupi dipinti e mangiandoli anche a colazione, si affezionavano a queste figure, così tanto che riempivano poi i teatrini ogni volta che se ne allestiva uno.
Oltre alla storia dei Paladini di Francia e dell’Orlando furioso, il repertorio è stato arricchito con altre rappresentazioni, sia religiose, come la Natività del Cristo, che letterarie, come il Macbeth e l’Amleto di Shakespeare.
I pupi siciliani nella prima metà dell’800 erano un po’ più piccoli rispetto a quelli attuali.
I maestri pupari di quel periodo erano molto attenti alla bellezza dei volti e all’eleganza delle armature e dei vestiti.
LA COMPARSA DEL PRIMO PUPARO
Il puparo è un lavoro piuttosto complesso, perché non si limita solo a manovrare i pupi, deve gestire tutto lo spettacolo e l’intera compagnia con cui lavora. Allo stesso tempo è un artigiano, deve saper costruire un pupo, saperlo mettere in scena e dargli vita in teatro.
Nel 1835, nel catanese, il primo puparo fu Gaetano Crimi.
Altro storico puparo è don Gaetano Napoli, che nel 1921, a Catania, aprì il suo primo teatro, dando inizio a una tradizione familiare che vive ancora oggi. Giunta alla quinta generazione di pupari senza interruzioni e senza sosta, la compagnia offre la visita guidata all’Antica Bottega del puparo, in Via Reitano, 55 a Catania (zona Castello Ursino).
LA NASCITA DELLE PRIME MARIONETTE ARMATE
Risulta estremamente difficile individuare con certezza in quale periodo nascono le marionette armate con repertorio cavalleresco ed il luogo da cui inizia questa tradizione. Si ha notizia che pupi con armature rudimentali esistevano già nell’800 in alcune città italiane, come Roma, Napoli, Genova etc, ma è in Sicilia dove questi si evolvono per divenire il pupo che oggi conosciamo.
La diffusione in un’area prettamente meridionale induce alcuni a sostenere la tesi di una origine spagnola del teatro dei pupi, essendo il mezzogiorno fortemente influenzato non solo politicamente, ma anche culturalmente dalla Spagna.
Purtroppo non si sa però né per quale via, né quando, queste marionette siano arrivate in Italia. Sul finire del 700 comunque, a Napoli come a Palermo, troviamo marionette di vario genere che non erano però ancora veri “pupi” essendo essi molto rudimentali, costruiti per lo più di cartone e stagnola. Di vero e proprio pupo quindi, si inizia a parlare intorno alla metà dell’800 dove la bravura e l’intuizione degli artigiani siciliani fanno compiere un salto di qualità a quel rozzo pezzo di legno e stoffa.
Si cominciò a ricoprire il pupo con armature di metallo lavorato arricchite da cesellature, sbalzi e arabeschi e gli accorgimenti tecnici si fecero sempre più ricercati: il filo che comandava la mano destra del pupo venne sostituito da un’asta di ferro, cosi che l’oprante poteva far compiere, al pupo, azioni più precise come estrarre e riporre la spada nel fodero, abbracciare una dama, battersi il petto o la fronte con il pugno, abbassare la visiera dell’elmo etc. e contemporaneamente vennero cuciti vestiti, mantelli e gonnellini con stoffe sempre più belle e preziose.
PERCHE’ I PUPI EBBERO SUCCESSO
Questo processo di sviluppo durerà fino ai giorni nostri, dando vita a pupi sempre più belli e raffinati e sviluppando parallelamente anche tutti quei trucchi e accorgimenti scenici atti ad una rappresentazione d’alto livello artistico.
Solo agli inizi del 19° secolo quando l’interesse per il popolaresco e per le sue forme di vita spinse i dotti e la nuova classe borghese ad interessarsi di quello che si credeva fosse il vivaio più genuino delle patrie memorie, solo allora l’opra non fu più soltanto un semplice passatempo, ma una cosa molto più seria, quando cioè i pupi divennero l’espressione dei sentimenti e delle aspirazioni di giustizia di una classe sociale.
- Durante le rappresentazioni, gli opranti riuscirono ad infondere nell’animo dei pupi quell’espressione di sentimenti, giustizia e libertà di cui il popolo, e non solo il basso ceto ma ancor più la borghesia e il ceto dotto, si fece portatore nella Sicilia del primo ‘800. L’Opera dei Pupi, quindi, ebbe anche valenza propagandistica e non è un caso se il pubblico dell’opra e lo stesso che combatté contro i Borboni per liberare la Sicilia oppressa dagli stranieri. Il popolo, dunque, trovò i suoi eroi nell’Opera dei Pupi e nei racconti cavallereschi, questo spiega l’attenzione e la costanza con cui il pubblico seguiva, sera dopo sera, storie ed avventure che si protraevano anche per diversi mesi.
- La partecipazione del pubblico, alla rappresentazione, non era quindi passiva ma si spingeva fino al coinvolgimento emotivo: applaudendo i paladini e fischiando i mori e a volte lanciando oggetti contro il palcoscenico o addirittura, in qualche caso, uno spettatore “esaltato” sparava, vere e proprie revolverate, contro il pupo “traditore”.
- Nelle epoche passate il successo fu tale che vennero trasposte e riarranciate in versione marionettistica anche famose opere liriche e teatrali, ma la “vera” Opra dei Pupi é costituita essenzialmente da due filoni: le gesta di Rè Artù e i dei Paladini di Francia e alcuni personaggi popolari, come: Firticchiu e suo compare.
Vi consiglio l’acquisto di queste riviste: CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA
Vi consiglio l’acquisto di questi accessori: CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA
Vi consiglio l’acquisto di questi Viaggi: CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA
Questo articolo contiene link di affiliazione icona Amazon (Grazie di sostenerci )