LA VIA ETNEA DI CATANIA
Catania è una città siciliana molto particolare ed unica nel suo genere, infatti si può annoverare tra le poche città italiane in grado di regalare paesaggi tra loro fortemente differenti in un unico sito. Oltre ad essere conosciuta per la sua nascita ai piedi del vulcano più alto d’Europa, l’Etna, la città di Catania è percorsa da una via principale nel suo centro storico: via Etnea.
LA VIA ETNEA A CATANIA
La Via Etnea è la via principale di Catania e percorre il centro storico della città. Ha una pavimentazione particolare in pietra lavica dell’Etna ed è sede di numerosi locali, ristoranti e negozi. Si snoda nella direttrice sud-nord, ha un andamento rettilineo ed è lunga circa 2,8 chilometri. Va da Piazza del Duomo al Tondo Gioieni.
Chiese e palazzi e anche numerosi boutique e caffè caratterizzano l’immagine della Via Etna nel cuore del centro storico. La strada principale assunse il carattere di una via da passeggio elegante già nel XVIII secolo, dopo che un’eruzione vulcanica nel 1669 e un terremoto nel 1693 distrussero quasi completamente la città. Dopo la ricostruzione di Catania da parte dell’architetto Vaccarini, la Via Etnea, che a quel tempo si chiama Via Uzeda, divenne il punto centrale della vita commerciale e culturale.
CENNI STORICI
La via Etnea sorse soltanto alla fine del XVII secolo a seguito del disastroso terremoto dell’11 gennaio 1693. L’evento tellurico rase pressoché al suolo la città di Catania e sotto le macerie perirono circa i due terzi dei suoi abitanti. Il duca di Camastra, inviato dal viceré con il mandato di sovraintendere alla ricostruzione della città, decise di tracciare le nuove strade secondo delle direttrici ortogonali e partì proprio dal Duomo che era uno dei pochi edifici non completamente distrutti.
Venne così creata una strada che dal duomo si dirigeva verso l’Etna e una strada che la incrociava con direttrice est-ovest. Nacque così quella che oggi è la via Etnea. Nel 1693 ci fu un terribile terremoto che interessò Catania e via Etnea nacque solo dopo questo tragico evento naturale, precisamente al termine del XII secolo. Si trattò di un vero e proprio disastro, tant’è che ci fu un numero considerevole di morti e l’intera città di Catania si ritrovò ad essere quasi interamente rasa al suolo. La città doveva quindi essere riedificata ex novo e la supervisione dei lavori di ricostruzione della stessa furono affidati al Duca di Camastra che scelse di tracciare le strade della rinascita catanese secondo direttrici ortogonali, avendo come punto di inizio il Duomo, in quanto costituiva uno dei pochissimi edifici a mantenere ancora parvenze di vita. Così prese vita e respiro una via che avrebbe condotto all’Etna partendo dal Duomo e che oggi corrisponde a via Etnea.
I DIVERSI NOMI DELL’ODIERNA VIA ETNEA
Prima che via Etnea diventasse quella odierna, subì una serie di trasformazioni e ”battesimi”. Infatti, inizialmente essa venne nominata via Duca di Uzeda ed era dedicata al vicerè di quel tempo; via Stesicorea fu il secondo nome che accompagnò la storia di questa via nei secoli fino a giungere al “battesimo” finale di via Etnea, proprio a ragione del fatto che si incanala verso l’Etna. Dall’origine al suo termine in Piazza Stesicoro, la via era lunga 700 metri; la strada perpendicolare invece si chiamava prima via Lanza e poi via Corso fino al suo nome definitivo, via Vittorio Emanuele.
Oggi via Etnea, principale via di Catania, è caratterizzata da una pavimentazione particolare in pietra lavica dell’Etna ed è divenuta anche isola pedonale ma meramente nel tragitto che parte da Piazza Duomo e giunge ai Quattro Canti. Indubbiamente, sia per i catanesi che per i turisti, essa rappresenta la via più poliedrica dell’intera città; percorrendola infatti si possono notare numerosi negozi, bar, pub e pizzerie.
Via Etnea è anche la via della movida notturna catanese, con i suoi molteplici locali e ristoranti.
LO STILE BAROCCO DEI PALAZZI LUNGO LA VIA ETNEA
I palazzi che vennero costruiti lungo le due strade furono edificati nello stile del barocco siciliano dagli architetti Giovanni battista Vaccarini e Francesco Battaglia. Lungo la via Etnea vennero edificate ben sette chiese che partendo dalla cattedrale sita in piazza Duomo proseguivano con la Basilica della Collegiata, la Chiesa dei Minoriti, la Chiesa di S. Biagio, la Chiesa del santissimo Sacramento e la Chiesa di Sant’Agata al Borgo. Lungo il suo percorso vennero costruiti molti palazzi della nobiltà catanese ed edifici pubblici. Partendo dalla piazza Duomo si incontra il Palazzo degli Elefanti, sede del municipio e quindi il Palazzo dell’Università ed il Palazzo San Giuliano. Proseguendo si incontrano il Palazzo Gioeni ed il Palazzo San Demetrio ai Quattro Canti. A Piazza Stesicoro si trovano il Palazzo del Toscano e il Palazzo Tezzano. Proseguendo si trova il Palazzo delle Poste e l’ingresso principale della Villa Bellini. Nel corso del XX secolo la strada si sviluppò oltre l’incrocio con i viali e proseguì fino a Piazza Cavour, detta dai catanesi piazza Borgo, dove si trova la fontana di Cerere in marmo di Carrara, conosciuta dagli anziani catanesi come ‘a tapallara (dea Pallade), e quindi al Tondo Gioeni, dove negli anni cinquanta del XX secolo venne costruita l’allora circonvallazione di Catania.
Dal 1915 al 1934 la via ospitò i binari della tranvia Catania- Aciareale.
LA VIA ETNEA OGGI
I successivi lavori che sono stati effettuati nel corso degli anni hanno portato l’attuale lunghezza a 3,5 chilometri ed oggi è considerata il vero e proprio fulcro della vita catanese, in quanto lungo di essa è possibile conoscere tradizioni, cultura e folclore della città. Oltre ad essere un punto di ritrovo per la gioventù catanese è un luogo ideale per effettuare shopping grazie ai numerosi esercizi commerciali di ogni genere che si trovano lungo tutta la strada.
Tutto ciò può essere effettuato in assoluta tranquillità poiché da anni via Etnea è chiusa al traffico. Ciò agevola anche i turisti nell’ammirare i diversi edifici in stile barocco presenti nonché alcuni monumenti di interesse artistico, come il Duomo, il Palazzo degli Elefanti, palazzo dell’Università e palazzo San Giuliano. Caratteristica è la pavimentazione in pietra lavica dell’Etna.
La strada è stata recentemente ripavimentata, con selciato in pietra lavica dell’Etna, ed è ora un’isola pedonale nel tratto che va da piazza del Duomo ai Quattro Canti. Nel tratto che dai Quattro Canti va fino al giardino Bellini è invece percorsa dai soli mezzi pubblici e dai taxi. È la via degli acquisti ed una delle strade più frequentate della città sia di giorno che nelle ore notturne. Infatti nelle strade circostanti esistono un centinaio di locali fra ristoranti, birrerie, pub e pizzerie. Via Etnea è anche la via della movida notturna catanese, con i suoi molteplici locali e ristoranti. La via Etnea è lunga circa tre Km e va dal Duomo verso l’Etna (nelle belle giornate si vede chiaramente il vulcano ed anche il suo sbuffo di fumo) lungo la direttrice nord-sud della città di Catania. È stata costruita dopo il disastro del 1693. Facendo una passeggiata noterete i palazzi barocchi, i numerosi negozi per lo shopping ed alcuni locali dove assaggiare le specialità catanesi.
COSA VEDERE IN VIA ETNEA
Gli architetti Giovanni Battista Vaccarini e Francesco Battaglia furono incaricati di edificare i palazzi che costellano entrambe le strade. In via Etnea si possono ammirare ben sette chiese e più precisamente: la chiesa dei Minoriti, la basilica della Collegiata, la chiesa di San Biagio, la chiesa del Santissimo Sacramento, la chiesa di Sant’Agata al Borgo ed infine la chiesa della Badiella. Oggi passeggiare per via Etnea è una esperienza coinvolgente, che fa rivivere il passato nel suo splendore con il suo interminabile susseguirsi di architetture e reminiscenze storiche, con le sue vetrine affascinanti e le sue piazze spettacolari.
È in Via Etnea che si trova l’ingresso principale di Villa Bellini, uno dei giardini pubblici più belli d’Europa, intitolata al musicista catanese Vincenzo Bellini.
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