LA PIAZZA STESICORO A CATANIA
Salendo per via Etnea tra le meravigliose facciate in stile barocco dei palazzi settecenteschi, giungiamo fino a Piazza Stesicoro, sulla destra vi è il monumento al più grande compositore catanese Vincenzo Bellini, risalente al 1882, alla base della statua sono rappresentate le 4 opere più importanti del Bellini, Norma, I Puritani, La Sonnambula, Il Pirata. Archeologia e arte si mescolano con naturalezza alla realtà urbana di piazza Stesicoro: qui il teatro romano, i palazzi settecenteschi e la vitalità del centro storico offrono al visitatore un percorso unico. Sulla destra vi è l’anfiteatro romano, risalente presumibilmente intorno al II secolo d.C. L’arena di forma ellittica è seconda per grandezza solo al Colosseo sito in Roma. Alle spalle la Chiesa di S. Biagio, costruita nel luogo del martirio di S. Agata, il prospetto risale all’ 800 ad opera di A. Battaglia
LA PIAZZA STESICORO
La Piazza Stesicoro è una delle principali e frequentate piazze catanesi, nel cuore del centro storico, in prossimità dell’antico mercato cittadino chiamato dai catanesi fera o’ luni. Si apre nello snodo urbano formato da due principali arterie viarie: corso Sicilia e via Etnea. La piazza prende il nome da un antico poeta greco siceliota, le cui spoglie vennero conservate nella città di Catania.
In questo tratto la via Etnea rappresentava uno degli ingressi della città e del mercatino cittadino, dando inizio così al principale collegamento tra la città e la campagna e, in particolare, veniva attraversata da chi intendeva recarsi ad Acireale. Infatti, era presente un’enorme porta incastonata sulle antiche mura di Carlo V e per questo motivo la piazza è, ancora oggi, popolarmene conosciuta con il nome di a Potta ‘Jaci (Porta di Jaci).
La piazza, che è la seconda della via Etnea procedendo in senso sud-nord, da questa viene divisa a metà. La sua forma è rettangolare e le due parti in cui è suddivisa presentano aspetti differenti dal punto di vista architettonico.
La parte ad est presenta al centro il monumento a Vincenzo Bellini realizzato dallo scultore Giulio Monteverde nel 1882; il lato nord è delimitato dal pregevole Palazzo del Toscano, a nord-est il Palazzo Beneventano costituisce un lato del Corso Sicilia, mentre l’altro è delimitato da un moderno edificio. dopo l’ex Convento dei Minoriti, oggi sede della Prefettura, tra l’omonima chiesa e via Penninello.
GLI STILI ARCHITETTONICI DELLA PIAZZA
Le due parti della piazza hanno stili architettonici differenti. A est troneggia al centro il monumento dedicato al compositore Vincenzo Bellini realizzato dallo scultore Giulio Monteverde nel 1882.
Alle spalle del monumento a Bellini, alla fine degli anni cinquanta, furono abbattuti tutti gli edifici esistenti e fu realizzato l’attuale Corso Sicilia, ai cui lati si trovano i principali edifici finanziari della città.
Dall’altro lato della piazza, sotto il manto stradale, a circa dieci metri di profondità, è visibile una parte dell’Anfiteatro romano riportato alla luce agli inizi del XX secolo Di fronte i resti dell’Anfiteatro si trova la Chiesa di S. Biagio conosciuta anche come la Chiesa di Sant’Agata alla Fornace, dal nome della reliquia custodita all’interno, e di fianco in posizione più elevata rispetto alla piazza c’è il Palazzo della Borsa, oggi sede della Camera di Commercio di Catania. A nord, rispetto all’Anfiteatro romano si trova il settecentesco Palazzo Tezzano, sede del tribunale fino al 1953.
Ogni anno, proprio da Piazza Stesicoro, e precisamente dalla Chiesa di Sant’Agata alla Fornace, il 3 febbraio hanno inizio i festeggiamenti religiosi per la Patrona della città con la processione dell’offerta della cera alla Santa, detta anticamente la “processione della luminaria” (il termine “luminaria” si riferiva all’offerta in cera che tutti i rappresentanti della città donavano per illuminare l’altare di S. Agata).
Partendo da qui, passando da via Etnea e Piazza Duomo, la processione raggiunge la Cattedrale di Sant’Agata.
CHI ERA STESICORO
Stesicoro era un grande poeta lirico. Il suo vero nome era Tisia, ma fu soprannominato Stesicoro, che voleva dire coordinatore di cori. Sarebbe vissuto tra la fine del VII sec. a.C. e la prima metà del VI sec. a.C. Incerta la sua patria d’origine. Nato forse in Calabria a Matauro (odierna Gioia Tauro), colonia di Locri, sarebbe vissuto a lungo in Sicilia, ad Imera, da dove, per motivi politici, si rifugiò a Catania. Di ben 26 libri di poesie che scrisse, meritandosi l’appellativo di “Omero della lirica corale”, ci rimangono solo 26 frammenti, per complessivi 59 versi.
Questo poeta, il cui nome riassume la storia della lirica greca in Sicilia, ed indica l’inserimento dell’Isola nell’orbita culturale panellenica, ebbe un culto particolare a Catania. Alla sua morte i catanesi eressero un grandioso mausoleo ottagonale, sostenuto da otto meravigliose colonne marmoree nel centro della città, nei pressi di piazza Porta di Aci, nel luogo ove venne costruito nei secoli successivi il convento dei Carmelitani, in piazza Carlo Alberto.
I MONUMENTI DI PIAZZA STESICORO
L’imponente largo dalla forma rettangolare viene separata e divisa dal passaggio della via Etnea, formando due sezioni con stili architettonici differenti: la parte centrale della sezione est è occupata dal pregevole monumento, realizzato interamente in marmo bianco e alto ben 15 metri, dedicato a uno dei più illustri compositori catanesi, Vincenzo Bellini, realizzato nel 1882 dallo scultore Alessandrino Giulio Monteverde.
La statua del Maestro, raffigurato seduto su una sedia, troneggia in cima ad una colonna di forma quadrata che si innalza da una piramide di sette gradini, che rappresentano le note musicali, posta a sua volta su un basamento alto 3 metri a forma di parallelepipedo. Sulla piramide sono collocate quattro statue che raffigurano le quattro opere che diedero fama immortale a Bellini: Norma, I Puritani, la Sonnambula, Il Pirata. Il monumento è contornato da un’elegante cancellata bassa in ferro battuto. Alle spalle del monumento si trova Corso Sicilia, moderna arteria viaria in cui troviamo i principali edifici finanziari e che collega via Etnea alla stazione ferroviaria, realizzata alla fine degli anni ’50, in seguito alla demolizione di tutti gli edifici presenti nella zona. Nella sezione est di piazza Stesicoro, a circa 10 metri di profondità dal manto stradale, si svela una sezione dell’anfiteatro romano, risalente presumibilmente intorno al II secolo d.C., riportato alla luce nei primi anni del Novecento e divenuto una delle attrazioni turistiche principali.
I PALAZZI DI PIAZZA STESICORO
Piazza Stesicoro è uno dei principali spazi pubblici del centro storico della città di Catania. Posizionata lungo la via Etnea, presenta una forma semplice, di tipo rettangolare. È delimitata a nord dal Palazzo Tezzano e dal Palazzo del Toscano, ad est dal Palazzo Beneventano e da un palazzo di fine anni ’50 che ospita il Banco di Sicilia, ad ovest dalla Chiesa di Sant’Agata alla Fornace e dal Palazzo della Borsa di epoca fascista. Infine il lato sud presenta alcuni edifici di epoca ottocentesca. Nell’ala ovest della piazza si trova, a circa dieci metri al di sotto del livello stradale, una porzione dell’anfiteatro romano, riportato alla luce nei primi anni del ’900. Nell’ala est, invece, è collocata la statua commemorativa dedicata a Vincenzo Bellini. Alle sue spalle, la piazza si apre sul Corso Sicilia, affiancata da una serie di palazzi di nuova generazione principalmente destinati a banche e a società di assicurazione; il Corso Sicilia collega la via Etnea alla stazione ferroviaria
La Piazza è inoltre incorniciata da importanti palazzi storici, con eleganti facciate in stile barocco: a nord dal Palazzo del Toscano, edificato intorno al 1870, e dal Settecentesco Palazzo Tezzano, che fu sede dell’Ospedale San Marco fino al 1880 e del Tribunale fino al 1953; ad est dal Palazzo Beneventano, edificato tra il 1870 e il 1880, e da un palazzo di fine anni ’50 che ospita la sede storica del Banco di Sicilia; ad ovest, in posizione più alta rispetto alla piazza, dal maestoso Palazzo della Borsa di epoca fascista, disposto angolarmente, e dalla chiesa di San Biagio, conosciuta anche come chiesa di Sant’Agata alla Fornace (‘a carcaredda), che troneggia nel luogo dove è avvenuto il martirio di Sant’Agata su carboni ardenti, ed è proprio da questa chiesa che il 3 febbraio iniziano i festeggiamenti della Patrona della città con la tradizionale processione dell’offerta della cera da parte dei rappresentanti della città e dei vescovi.
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