IL PALAZZO SAN GIULIANO A CATANIA
Il palazzo San Giuliano si trova in piazza dell’Università, di fronte alla sede centrale dell’Università degli studi di Catania. È stato costruito nel 1738 su richiesta della famiglia Paternò, una delle più importanti tra le famiglie aristocratiche italiane. Ad occuparsi del progetto fu l’architetto siciliano Giovanni Battista Vaccarini. Il Palazzo Sangiuliano, progettato dal Vaccarini tra il 1738 e il 1745, ha al centro un cortile. La facciata è stata più volte rifatta e nel suo scantinato, alla fine del XIX sec., era stato ospitato il Teatro Macchiavelli, sede del teatro di Angelo Musco.
IL PROGETTO DEL PALAZZO SAN GIULIANO
Il Palazzo San Giuliano a Piazza Università, progettato dall’architetto palermitano Giovan Battista Vaccarini, fu costruito a partire del 1738 per la famiglia Paternò Castello, Marchesi di San Giuliano. Per l’esecuzione del progetto, oltre a Vaccarini, si impegnarono in successione anche gli architetti Giuseppe Palazzotto (dal 1747 al 1751), Stefano Ittar (a partire dal 1768) e Carlo Ardizzone (lavori di completamento nella seconda metà dell’Ottocento). Palazzo San Giuliano presenta elementi nuovi rispetto ad altri edifici. Costruito con marmi policromi, di notevole interesse è senza alcun dubbio la tribuna del portale centrale. Qui si trova lo stemma nobiliare della casata, fiancheggiato ai lati da due colonne di marmo che sostengono il ballatoio. L’ingresso ospita le lapidi dei personaggi illustri che nel corso del tempo vi hanno soggiornato come Carlo Ludovico e Maria Teresa d’Austria e Vittorio Emanuele III e la Regina Elena.
LA STRUTTURA DEL PALAZZO SANGIULIANO
Secondo alcuni studiosi la chiesa di S. Giuliano può essere attribuita al Vaccarini che l’avrebbe realizzata tra il 1739 e il 1751. Il prospetto, concavo al centro, è movimentato da una loggia di coronamento che si dispone all’altezza del secondo ordine della facciata. Sul frontone spezzato, che sovrasta il portale d’ingresso, poggiano due figure femminili allegoriche. Il breve sagrato, chiuso da una cancellata, è decorato da una tessitura di sassi bianchi e neri. In alto, la cupola è avvolta da un loggiato poligonale che ricorda quello della chiesa di S. Chiara. Da questo loggiato le religiose, spesso provenienti da famiglie della nobiltà catanese, potevano seguire la processione della festa di S. Agata che, la notte del giorno 5, saliva lungo la via Sangiuliano per svoltare, poi, in via Crociferi. L’interno, avvolto da una suggestiva luce dorata, è un grande spazio ottagonale in cui trovano posto le ampie cappelle e gli altari.
LE MODIFICHE AL PALAZZO SANGIULIANO
La costruzione ed evoluzione del palazzo Sangiuliano rispecchia le vicende storiche della famiglia dei marchesi di Sangiuliano e quelle relative alla ricostruzione dell’intera città di Catania avvenuta nel XVIII secolo. La facciata mantiene l’antico ingresso del quale rimangono alcune lapidi che ricordano gli ospiti illustri che vi hanno soggiornato, fra questi anche il Re d’Italia Vittorio Emanuele III con la Regina Elena.
Gli eventi sismici avvenuti nel corso dei secoli non hanno intaccato la struttura settecentesca della fabbrica, ma le trasformazioni intervenute dall’Ottocento sino alla seconda metà del Novecento ne hanno modificato l’aspetto esteriore e distributivo interno. Comunque risultano ancora leggibili le fasi che ne hanno caratterizzato la storia costruttiva. Il palazzo è stato più volte rimaneggiato e reso simile al Palazzo Centrale dell’Università che lo fronteggia. Costruito con vari marmi policromi è il maestoso portone (e la tribuna d’onore soprastante, di sicura ideazione vaccariniana), fiancheggiato da due colonne di marmo, recuperate da qualche edificio d’epoca romana, forse dal teatro.
Al culmine dell’arco è posto un doppio stemma, a sinistra dei Paternò Castello, committenti del palazzo, a destra quello degli Asmundo, altra importante famiglia patrizia catanese, da cui era derivato a questo ramo cadetto dei Paternò il marchesato di Sangiuliano nel 1702.
All’interno ha una corte quadrangolare sulla quale si affacciano le finestre dei piani superiori. Sempre di Vaccarini è l’invenzione dell’originale scalinata a due rampe con portico a colonne posto in fondo alla corte interna, in asse con il portone. Nei primi anni del XX secolo Palazzo Sangiuliano ospitava il Teatro Machiavelli, nel quale recitava il grande attore catanese Angelo Musco, recentemente restituito dall’Università alla città.
LA FACCIATA DEL PALAZZO
La facciata centrale presenta un grande portone che da su piazza dell’Università, sopra il quale si erge una tribuna d’onore. Il portone è costeggiato da due colonne di marmo, recuperate, si pensa, da qualche edificio d’epoca romana, probabilmente dal teatro. In cima a tale portone si trova uno stemma con il sigillo dei Paternò Castello e quello degli Asmundo, un’altra importante famiglia nobile. Imparentandosi tra loro, le due famiglie diedero origine al ramo cadetto dei Paternò, marchesi di San Giuliano. All’interno vi è un grande cortile, in fondo al quale si trova una scalinata a due rampe che porta verso un portico a colonne, perfettamente in asse con il portone.
L’UTILIZZO DEL PALAZZO
Progettato dall’architetto Giovan Battista Vaccarini, fu costruito nel 1738 per i Paternò, marchesi di San Giuliano. All’ingresso alcune lapidi ricordano gli ospiti illustri che vi hanno soggiornato. Fra questi il re d’Italia Vittorio Emanuele III con la regina Elena. Il palazzo è stato più volte rimaneggiato ma i prospetti esterni sono rimasti pressoché integri, solo la balaustrata che corona il tetto è completamento stilistico degli anni trenta quando il palazzo era sede del Credito Italiano. Nei primi anni del XX secolo ospitava il Teatro Macchiavelli, fondato da Angelo Grasso nel quale mosse i primi passi sul palcoscenico – come recita un’epigrafe posta su via Euplio Reina – il figlio Giovanni, noto attore teatrale, e nel quale vi recitava il grande attore catanese Angelo Musco. In quegli stessi anni una parte dell’edificio era occupato dall’Hotel Bristol.
Di particolare interesse è il partito centrale con il maestoso portone e la tribuna d’onore soprastante, di sicura ideazione vaccariniana (il progetto è del 1747). Costruito con vari marmi policromi, il portone è fiancheggiato da due colonne di marmo, recuperate a qualche edificio d’epoca romana, forse il teatro. Al culmine dell’arco è posto un doppio stemma, a sinistra dei Paternò Castello, committenti del palazzo, a destra quello degli Asmundo, altra importante famiglia patrizia catanese, da cui era derivato a questo ramo cadetto dei Paternò il marchesato di San Giuliano nel 1702. Dello stesso Vaccarini è l’invenzione dell’originale scalinata a due rampe con portico a colonne posto in fondo alla corte interna in asse con il portone.
Il Palazzo Sangiuliano, situato di fronte al Palazzo Centrale dell’Università, ospita oggi gli uffici amministrativi dell’Ateneo. Progettato dall’architetto palermitano Giovan Battista Vaccarini, il palazzo fu costruito nel 1738.
IL PALAZZO NOBILIARE
l Palazzo Sangiuliano è uno dei palazzi nobiliari della città. Fu costruito tra il 1738 e il 1745 per volontà dei Paternò Castello, marchesi di San Giuliano, e la direzione dei lavori come il progetto furono affidati all’architetto Vaccarini.
Molti i personaggi illustri che vi hanno soggiornato, tra i quali i figli di Vittorio Emanuele II nel 1862, Carlo Ludovico e Maria Teresa d’Austria nel 1880, Umberto, Margherita e Vittorio Emanuele nel 1881, il re d’Inghilterra Edoardo VII, Vittorio Emanuele III e la Regina Elena nei primi del Novecento, per citarne alcuni.
Nei primi anni del XX secolo l’edificio ha ospitato nello scantinato del palazzo il teatro Macchiavelli, dove hanno debuttato artisti come Angelo Musco e Giovanni Grasso, e il prestigioso Hotel Bristol.
Attualmente le stanze del palazzo sono occupate da diversi esercizi commerciali. La facciata è costruita con vari marmi policromi e presenta un portone centrale affiancato da due colonne di marmo, presumibilmente recuperate dal Teatro romano.
In cima al portone centrale è posto un doppio stemma con il sigillo dei Paternò Castello, committenti del palazzo, e quello degli Asmundo, altra importante famiglia patrizia catanese. Imparentandosi tra loro, le due famiglie avevano dato origine al ramo cadetto dei Paternò, marchesi di San Giuliano nel 1702.
L’INTERNO DEL PALAZZO SEDE DEL TEATRO
All’interno si staglia una grande scala con rampe inclinate e sovrastate da una loggia sostenuta da quattro colonne. Nel Settecento, a nord del piano terra, si trovava la cantina e a sud magazzini e stalle. Sulla piazza si affacciavano otto botteghe e al primo piano erano ubicate alcune stanzette. Il secondo piano, il piano nobile, ospitava le stanze più prestigiose. Al piano superiore, invece, si trovavano gli ambienti di servizio. Nel 1864 fu inaugurata l’Opira di don Ancilu. La cantina fu trasformata in un teatro, affidato ad Angelo Grasso, padre del celebre Giovanni Grasso. Prima ospitò l’opera dei pupi di Don Angelo e successivamente accolse le prime rappresentazioni in personaggi di Giovanni Grasso e di Angelo Musco, allora esordiente. Nel 1881 fu battezzato con il nome di Teatro Machiavelli da don Angelo su consiglio di un frate. Dopo varie vicissitudini è stato chiuso nel 1912 e aperto al pubblico nel 2010 grazie all’impegno del regista Lamberto Puggelli e all’Università di Catania).
Tale teatro, presente dai primi anni del XX secolo, ha portato grande cultura nel centro storico catanese, con artisti come Angelo Musco, Giovanni Grasso e Lamberto Puggelli. Quest’ultimo, fondando l’associazione Ingresso Libero, ha permesso la riapertura al pubblico di questo teatro dopo un periodo di chiusura. È opportuno ricordare i molti personaggi illustri che negli anni passati hanno soggiornato all’interno di questo nobiliare palazzo, tra i quali Vittorio Emanuele II nel 1862, Carlo Ludovico e Maria Teresa d’Austria nel 1880, il re d’Inghilterra Edoardo VII, Vittorio Emanuele III e la Regina Elena nei primi del Novecento. All’interno è possibile ammirare le lapidi di alcuni di questi personaggi sopra citati. Oggi il Palazzo San Giuliano, oltre al Teatro Machiavelli, ospita l’ufficio amministrativo dell’Università di Catania ed è posto di fronte il Palazzo dell’Università, sede del Rettorato, diversi esercizi commerciali, come una delle sedi del Credito Italiano e il teatro Machiavelli.
NOTA: Alcuni testi, fonti e documenti riportano la dicitura Sangiuliano mentre in altri è riportato San Giuliano. La stessa nota vale per quanto riguarda i Marchesi. Ho optato per San Giuliano, oltre che per la quantità di riscontri, per la presenza dei cartelli all’esterno e all’interno del Palazzo. Da notare come è stata inserita la forma Sangiuliano per fare riferimento alla famiglia.
Vi consiglio l’acquisto di queste riviste: CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA
Vi consiglio l’acquisto di questi accessori: CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA
Vi consiglio l’acquisto di questi Viaggi: CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI – CLICCA QUA
Questo articolo contiene link di affiliazione icona (grazie di sostenerci)