BOLOGNA: VISITARE IL MUSEO CIVICO ARCHEOLOGGICO
COME ARRIVARE
Il museo è in Via dell’Archiginnasio 2 | 40124 Bologna che è in pieno centro, a pochi passi da Piazza Maggiore.
- A piedi -> da stazione FS e da Autostazione raggiungere Via Indipendenza, proseguire fino a Piazza Maggiore, poi a sinistra sotto il portico del Pavaglione | circa 1,5 km.
- In autobus -> tutte le linee con fermata in prossimità di Piazza Maggiore.
- In auto -> il museo è in ZTL. Uscite tangenziale direzione centro. Parcheggi a pagamento: Piazza VIII Agosto e Staveco.
ORARI E GIORNI DI APERTURA
Lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì: ore 9 > 18
Sabato, domenica e festivi: ore 10 > 18.30
Chiuso martedì feriali, Natale, Capodanno e 1° maggio
INFO E COSTI
Ingresso e di € 5 intero e di € 3 ridotto.
Gratuito con Card Musei Metropolitani Bologna e la prima domenica del mese.
CARATTERISTICHE
Il Museo Civico Archeologico ha sede nell’antico Ospedale della Morte, un edificio risalente al XV secolo.
Inaugurato nel settembre 1881, si colloca tra le più importanti raccolte italiane. È parte dell’Istituzione Bologna Musei, sistema museale integrato del Comune di Bologna.
Il suo patrimonio è costituito da:
- Una ricca documentazione della storia di Bologna e del suo territorio dalla Preistoria all’età romana, frutto degli scavi archeologici eseguiti a partire dalla seconda metà del XIX secolo.
- Un corposo nucleo collezionistico, formato dalle raccolte universitarie Aldrovandi, Cospi, Marsili, Lambertini e dalla pregevole collezione del pittore bolognese Pelagio Palagi. Le collezioni comprendono antichità egiziane, preistoriche, greche, romane ed etrusco italiche.
La Collezione egiziana è la terza in Italia.
La visita può essere articolata seguendo due itinerari principali, quello della STORIA DI BOLOGNA e quello delle COLLEZIONI.
DA NON PERDERE
- Rilievi di Horemheb (Collezione egiziana).
- Ushabti azzurro di Sety I (Collezione egiziana).
- Torso di Nerone (Lapidario, atrio).
- Ercole di Villa Cassarini (Bologna etrusca, Sala Ia).
- Tomba Lippi 85 di Verucchio (Verucchio, Sala III).
- Askos Benacci (Bologna etrusca, Sala X).
- Tintinnabulo (Bologna etrusca, Sala X).
- Situla della Certosa (Bologna etrusca, Sala X).
- Stele Ducati 168 (Bologna etrusca, Sala X).
- Tomba Grande (Bologna etrusca, Sala X).
- Tomba Benacci 953 (Bologna gallica, Sala XI).
- Mosaico della Beverara (Bologna romana, Sala XII).
- Athena Lemnia (Collezione greca, Sala V).
- Monete degli imperatori romani (Collezione romana, Sala IX).
- Statua di Boreade (Collezione etrusco-italica, Sala VIII).
PIANO INTERRATO
LE COLLEZIONI. La Collezione egiziana.
L’esposizione si apre con i rilievi in calcare provenienti dalla tomba a Saqqara del generale Horemheb (regno di Tutankhamon, 1332-1323 a.C.), divenuto in seguito l’ultimo faraone della XVIII dinastia. Lungo un itinerario cronologico che partendo dall’Epoca Predinastica conduce all’Epoca Tolemaico-Romana, sono esposti vasi, stele, sarcofagi a vivaci colori, numerose statuette funerarie (ushabti), bronzetti votivi ed altre suppellettili. Di grande interesse gli esempi di statuaria regale che riproducono le fattezze idealizzate dei faraoni Neferhotep I, Thutmosi III, Amenhotep III o IV e Apries.
PIANO TERRA
LE COLLEZIONI/STORIA DI BOLOGNA. Il Lapidario
Atrio e cortile presentano monumenti e stele sepolcrali romani provenienti dalla città e dalla provincia (metà I sec. a.C. – metà II sec. d.C.), oltre a una serie di pietre miliari della Via Emilia. Tra le sculture si segnala il torso con corazza appartenuto ad una statua dell’imperatore Nerone (metà I sec. d.C.) proveniente dal teatro romano della città.
PRIMO PIANO
STORIA DI BOLOGNA
- Sala I. Bologna e il suo territorio nella Preistoria
Documenta la presenza dell’uomo nel territorio bolognese dal Paleolitico Inferiore (800.000 a.f.) fino alle soglie dell’età storica (Bronzo Finale, X sec. a.C.).
- Sala Ia. Bologna etrusca: dai villaggi alla città
Comincia qui il percorso relativo alla nascita e sviluppo di Bologna etrusca (IX-IV sec. a.C.), con testimonianze abitative e produttive provenienti dai primi villaggi di fase villanoviana (IX-VIII sec. a.C.), fino a quelle della città di età arcaica e classica, la Felsina degli antichi (VI-IV sec. a.C.).
- Sala III. Verucchio
Offre al visitatore il confronto tra gli Etruschi di Bologna e quelli del centro romagnolo di Verucchio, attraverso reperti provenienti dalle necropoli. Tra questi l’eccezionale trono in legno (VII sec. a.C.), parte del ricco corredo funebre di un aristocratico.
- Sale Xa e X. Bologna etrusca: le necropoli
La sala e la grande galleria decorata da splendide pitture ottocentesche accolgono numerosi corredi funerari che ricostruiscono l’evoluzione storica, sociale ed economica di Bologna etrusca. La fase più antica, villanoviana (IXVIII sec. a.C.), è documentata da tombe a cremazione con ossuari di terracotta o di bronzo laminato. Splendidi esempi della successiva fase “orientalizzante” (VII sec. a.C.) sono le stele funerarie con animali fantastici. Da metà del VI sec. a.C. Felsina diviene una città, attorniata dalle sue necropoli, in cui le tombe sono segnalate da stele in arenaria decorate a bassorilievo. Nelle sepolture sono deposti pregevoli ceramiche attiche e vasi di bronzo, tra cui la situla della Certosa (prima metà del VI sec. a.C.), raffinato recipiente in lamina lavorata a sbalzo, utilizzato come cinerario.
- Sala XI. Bologna gallica
Bologna etrusca subì un radicale sconvolgimento all’inizio del IV sec. a.C. con l’invasione dei Galli Boi, tribù celtica che si stanziò nel bolognese fino agli inizi del II sec. a.C. Il museo espone corredi funerari di questa fase, caratterizzati dalla presenza di armi in ferro di tradizione transalpina.
- Sala XII. Bologna romana
Sconfitti i Celti agli inizi del II sec. a.C., i Romani fondano nel 189 a.C. la colonia di Bononia. Nella sala compaiono oggetti che permettono di ricostruire la vita pubblica e privata degli antichi abitanti della città.
LE COLLEZIONI
- Sala II. Confronti preistorici
Ospita i materiali della collezione del geologo Giovanni Cappellini, arricchita da alcune raccolte minori, tra cui il dono di Heinrich Schliemann, lo scopritore di Troia.
- Sala IV. Gipsoteca
Ospita una raccolta di copie ottocentesche in gesso di celebri sculture greche e romane.
- Sale V e VI. Collezione greca
Qui è la testa in marmo dell’Athena Lemnia, copia di età augustea di un originale in bronzo di V sec. a.C., opera dello scultore greco Fidia. Ricchissima è la raccolta di ceramiche, soprattutto attiche (fine VI-V sec. a.C.), insieme a numerosi esemplari di fabbrica italiota (fine V-IV sec. a.C.).
- Sale VII e IX. Collezione romana
Comprende vasellame in ceramica e in vetro, arredi domestici, bronzetti figurati, lucerne e oggetti di uso quotidiano.
Di grande importanza i dittici e gli avori paleocristiani, decorati da motivi sacri e profani (V sec. d.C.). Tra le sculture in marmo vi sono rilievi, statue, ritratti pubblici e privati. Degne di nota le numerose monete in oro e argento databili tra il I sec. a.C e il IV sec. d.C., parte della ricchissima collezione numismatica che comprende circa 100.000 esemplari di monete, medaglie e conii.
- Sala VIII. Collezione etrusco-italica
Si segnalano i buccheri chiusini, le urne etrusche in terracotta e marmo e gli specchi etruschi a rilievo e incisi, tra cui la famosa “patera cospiana” (metà V sec. a.C.), così definita dal nome del collezionista Ferdinando Cospi, suo primo proprietario.
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