CHI ERANO I TEMPLARI
Il termine Templari deriva dalla sede che l’ordine occupava: l’antica sede del tempio di Salomone a Gerusalemme, concessa ai Templari da Baldovino II, il re del regno latino di Gerusalemme. Tale regno era nato nel 1100. A guidarlo era stato per primo Baldovino I, dal 1100 fino alla sua morte, occorsa nel 1118.
L’Ordine Monastico-Militare dei Cavalieri del Tempio è stato fondato a Gerusalemme nel 1118 con il compito di difendere i pellegrini che andavano in visita nella Terrasanta e il loro operato era appoggiato da San Bernardo di Chiaravalle che ne dettò anche le regole.
CHI ERANO I TEMPLARI
I Cavalieri Templari appartenevano al cosiddetto braccio armato della Chiesa, erano conosciuti anche come “La Milizia di Dio” e a loro appartengono centinaia di leggende e luoghi misteriosi sparsi anche e soprattutto sul territorio italiano. I templari furono uomini d’arme, avvezzi al maneggio delle armi, ma anche uomini di Chiesa e di pace, più pratici di liturgie e di letture religiose; furono abili banchieri, ottimi amministratori di proprietà, esperti marinai, sottili diplomatici, furono, insomma, persone capaci di adattarsi a qualsiasi necessità si presentasse, contrariamente a quanto facevano gli uomini del medioevo, incasellati nelle tre ferree classi sociali dei bellatores (i guerrieri), gli oratores (i religiosi) ed i laboratores (i servi, i contadini e gli artigiani).
L’Ordine del Tempio, invece, in questo senso, segnò una modernità sconosciuta all’epoca, con la fusione di alcune classi sociali, con la maggior considerazione di quelle inferiori e con l’introduzione di attività previste solo per alcuni gruppi sociali (come ad esempio la gestione del denaro, delegata fino ad allora solo agli Ebrei). I Templari dovevano il loro nome alla loro casa capitana di Gerusalemme, il Tempio di Salomone. Se questo Tempio era la loro casa-madre, la Vergine era la loro protettrice.
Il governo centrale aveva sede a Gerusalemme, ma quando nel 1187 cadde nelle mani dei musulmani, la casa capitana fu insediata ad Acri che cadde nel 1291; la direzione così fu ripiegata su Cipro: la sede era quindi sempre rimasta in Oriente. Incrociavano l’idea del monaco e del cavaliere: la santità e la cavalleria erano due etiche opposte e la Chiesa ha dovuto accettare la cavalleria e darle uno spazio nella società cristiana.
IL RICONOSCIMENTO DEI TEMPLARI
I Templari ottennero un importante riconoscimento nel 1139, anno durante il quale papa Innocenzo II, pontefice tra il 1130 e il 1143, emanò la bolla Omne datum Optimum. Secondo questo documento ufficiale, i Templari erano alle dirette dipendenze del papa e godevano dunque di una maggiore autonomia rispetto ad altri ordini.
Inoltre, la bolla prevedeva le seguenti prerogative:
- L’Ordine poteva accumulare beni e nessuno poteva tentare di ottenerne o rivendicarne il possesso. In quanto difensori della cristianità, i Templari avevano il diritto di arricchire le casse del loro ordine, perché le ricchezze erano finalizzate alla tutela dei cristiani e di quella che era considerata l’unica e vera religione, il cristianesimo.
- I Templari erano esentati dal pagamento di numerose tasse.
- I Templari potevano costruire cappelle e luoghi di culto.
L’Ordine dei Templari divenne ben presto ricchissimo: le numerose donazioni lasciate in eredità a questo ordine considerato il baluardo della difesa della cristianità, insieme ai privilegi garantiti dalla bolla papale del 1139, permise ad esso di accumulare un ingente patrimonio.
L’ORGANIZZAZIONE INTERNA
I Templari avevano una precisa organizzazione e una rigida gerarchia interna. I membri dovevano seguire i voti di obbedienza, povertà e castità e potevano essere sia religiosi sia laici. All’interno dell’ordine si distinguevano infatti i sacerdoti, i cavalieri che avevano preso i voti (che indossavano una tunica bianca con una croce rossa), gli scudieri (la loro “divisa” era un mantello scuro) e i laici.
A capo dell’ordine vi era il Gran Maestro. Il suo potere era limitato da alcuni consigli e dalla presenza di altre figure come, ad esempio, quella del siniscalco o del gonfaloniere.
In origine, ad aderire all’ordine, furono in prevalenza nobili provenienti soprattutto dallaFrancia. In seguito, quando l’ordine divenne estremamente influente, entrarono all’interno di esso persone di diversa estrazione sociale.
LE REGOLE DEI TEMPLARI
Gli uomini avevano i capelli corti e portavano la barba, avevano diritto a portare abiti adatti alla temperatura, a materassi e a coperte morbide, ma obbligati a portare l’abito bianco, riservato solo ai cavalieri perché gli altri indossavano un saio di saio scuro. L’abito bianco significava essersi riconciliato con il Creatore, quindi purezza, santità del corpo, castità e povertà. Il drappiere forniva abiti, materiale da cambio, biancheria da letto, tende. Nel 1147 comparve la croce, portata sulla spalla sinistra al di sopra del cuore, la cui esaltazione avveniva il 14 settembre. Il gonfalone (bandiera) doveva sempre ergersi alto verso il cielo, altrimenti ci sarebbe stata la perdita dell’abito per un anno e un giorno: così sull’uniforme fu disposto un attaccamento per la bandiera.
Il Templare e il maestro pranzavano due volte al giorno, tranne nei periodi di digiuno, durante i quali ne prendevano solo uno. Il precettore, invece, poteva avere tre pasti. Mangiavano tre volte a settimana carne e i pasti dovevano essere consumati in silenzio. Non dovevano mai restare in ozio e il servizio divino occupava gran parte del tempo. Erano obbligati a fare l’elemosina, a praticare la carità, l’ospitalità e a sfamare i poveri, anche se non era il loro primo fine. L’accusa più diffusa ai Templari era quella di essere avari nelle elemosine I pasti si svolgevano nel più rigoroso silenzio con una stessa scodella per due persone; la carne era concessa tre volte alla settimana e il venerdì si rispettava la penitenza.
La sveglia era all’alba e se il lavoro era stato faticoso veniva concessa un’ora di sonno in più, ma in cambio bisognava recitare tredici Padre Nostro a letto. Ogni cavaliere possedeva tre cavalli, e uno scudiero, ma nessuna decorazione di lusso per briglie, sella e speroni possedeva inoltre armi semplici ma molto efficaci. La regola prevedeva inoltre il divieto della caccia tranne per il leone. I templari dovevano rispettare la regola di castità che era molto rigida ma che nella maggiorparte dei casi non era rispettata.
Essi non dovevano inoltre mostrare particolare cura per il loro aspetto che spesso era trasandato poiché secondo la regola bisognava avere più cura dell’anima che del corpo. I Templariinfatti non avevano paura di morire, la prospettiva di combattere nel nome di Dio significava certezza assoluta di raggiungere il Paradiso.
I SIMBOLI DEI TEMPLARI
L’Ordine dei Templari emanò una regolache disciplinava i comportamenti, gli obiettivi e la gerarchia interna. Approvata al concilio di Troyes del 1128, essa coniugava i principi religiosi dei monaci benedettini alla scelta di vita militare.
Molta influenza nell’elaborazione di questo decalogo di comportamento ebbe San Bernardo, un monaco noto per aver fondato l’abbazia di Chiaravalle. Questi, in concomitanza con il concilio di Troyes, scrisse un testo in latino, intitolato De laude novae militiae, per mezzo del quale difendeva la guerra religiosa e ideologica condotta dagli eserciti di fedeli cristiani. La regola venne ulteriormente arricchita e giunse a una nuova definizione durante il XIII secolo, periodo durante il quale i Templari raggiunsero la loro massima influenza.
L’abbigliamento dei templari consisteva principalmente in mantelli bianchi immacolati nei quali era cucita una croce rossa che simboleggiava il loro ordine, semplici con pellicce d’agnello o di montone, erano proibite calzature ricurve e sottili come si usava a quel tempo. Per rispettare la regola di povertà, inoltre dormivano in camicia su di un materasso con un lenzuolo e una coperta.
LA SOPPRESSIONE DEI TEMPLARI
Arricchitosi per le numerose donazioni e divenuto una potente forza finanziaria, indipendente dal regno crociato di Gerusalemme, l’ordine attirò tuttavia presto l’ostilità dei sovrani. Filippo IV di Francia detto il bello nel 1307 chiese al papa Clemente V la soppressione dell’ordine, dando inizio ad una feroce repressione dei suoi membri attivi in Francia, spesso torturati e condannati a morte.
Nel 1312 con la bolla “Ad providam” il papa decretò ufficialmente lo scioglimento dell’ordine cui seguì la confisca di tutti i beni francesi da parte del re mentre quelli italiani vennero dispersi in ordini collaterali come quello di Malta.
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