TRA CHIESE, FRUTTETI E PROSCIUTTI
Nel comune d’Ospedaletto è possibile trovare il punto d’inizio di un nuovo itinerario che, tra sacro e profano, con un lungo anello, ci fa conoscere la zona sud-occidentale della provincia di Padova.
Sulla strada che da Ospedaletto va a Santa Margherita d’Adige troviamo Tresto “1” (a sinistra), importante luogo di devozione stimoniano un miracolo avvenuto nel 1498.
A pochi chilometri, troviamo Megliadino S. Fidenzio “2” che prende il nome dalle spoglie del santo custodite all’interno della chiesa.
Proseguendo verso Casale di Scodosia, ci si addentra nella Scodosia, cioè il territorio compreso tra l’Adige e il Frassine a sud di Montagnana. Nell’antica contrada d’Altaura, circa un chilometro verso sud-est, ecco Villa Correr “3” imponente edificio costruito nel ‘600 sul luogo di una precedente fortificazione; di proprietà comunale, è adibita a parco e ospita anche un museo.
Da Casale di Scodosia, attraverso Rostello, si arriva a Urbana: il campanile (a destra) “4” dalla chiesa del XII secolo sembra costruito con materiali di spoglio d’epoca romana.
Da Urbana l’itinerario prosegue verso sud in direzione di Merlara. Tuttavia è possibile raggiungere la strada statale Padana Inferiore seguendo una derivazione che arriva a Montagnana “5” attraverso San Salvaro e Borgo San Marco e addentrandosi in un paesaggio in cui tra i vigneti incominciano ad inserirsi coltivazioni a frutteto, con lunghi filari di meli e peri che si susseguono.
Superato il ponte sul Fratta, in località San Salvaro, è possibile ammirare la chiesa romanica e i resti di un complesso architettonico che un tempo comprendeva un monastero camaldolese, una scuola, una casa per canonici, un chiostro, un brolo e un orto. Il complesso ospita anche il Museo delle Antiche Vie, interessante centro di documentazione storica che ripercorre l’evoluzione del territorio e la vita che si svolgeva un tempo lungo le strade. Seguendo l’itinerario principale, da Urbana a Merlara “6”, in un paesaggio agrario “alla ferrarese” attraversiamo la zona delle bonifiche più recenti. All’interno di un parco, c’è la Villa Barbarigo, del XVII sec.
Appena fuori dell’abitato e fino al fiume Fratta percorriamo la provinciale 19 che è piuttosto urbanizzata. Tuttavia la presenza del fiume offre la possibilità di seguire alcune interessanti deviazioni che si addentrano su percorsi lungo argini pedonali o ciclabili, sia in direzione ovest, sia in direzione est: in particolare da Ponte delle Gradenighe fino a Ponte Valli Mocenighe il percorso arginale in terra battuta è molto interessante per la presenza delle macchine idrauliche dei primi del Novecento. Il tratto tra Merlara e Castelbaldo è caratterizzato invece, dal punto di vista agricolo, dalla coltura della vite, del mais e della barbabietola che hanno sostituito i frutteti. Più suggestivo, soprattutto in primavera, il tratto tra Castelbaldo e Masi “7” lungo il quale il paesaggio si sdoppia offrendo alla destra la presenza dell’Adige e delle sue arginature, alla sinistra lo scenografico fiorire della campagna densa di frutti.
Lungo l’Adige, isolata e sul confine con il territorio di Verona, troviamo l’antica chiesa campestre di Santa Maria della Neve o di San Zeno, costruita probabilmente sui resti di un antico convento-lazzaretto. Proseguiamo da Masi verso Piacenza d’Adige “8”. Qui, di particolare interesse paesaggistico c’è l’area golenale che forma qui una sorta di grande anfiteatro.
Giunti a Balduina è possibile comunque svoltare subito in direzione nord, fino ad incontrare la località Tre Canne, da cui si può proseguire verso Este e Ospedaletto Euganeo, passando per Vighizzolo d’Este, e Carceri “9”, dove è d’obbligo una sosta per visitare il celebre complesso dell’Abbazia di S. Maria.
Interessanti sono le tre chiese: San Silvestro di Saletto, Santa Maria dell’Anconese a Megliadino San Vitale, e Santa Maria dei Prà a Ponso. Tutte con più di mille anni di storia, formano la triade delle antichissime chiese della Scodosia.
Da Carceri, con una deviazione di pochi kilometri, si arriva a Ponso, e proseguendo verso sud, si trova la chiesa di S. Maria dei Prà detta la “Ciesazza” in località Chiesazza. L’antica chiesa campestre, immersa nel verde, e forse per questo chiamata dei Prà, conserva affreschi quattrocenteschi e un altare barocco. Davanti nel prato si trova un tronco di colonna, appartenuta forse a in precedente tempio.
Per raggiungere le altre due chiese si prosegue per Megliadino San Vitale dove troviamo la chiesa di Santa Maria dell’Anconese, già citata all’inizio del percorso. Da Megliadino, con una deviazione, passando per Santa Margherita D’Adige si arriva a Saletto, ed ecco la chiesetta campestre di San Silvestro, l’ultima delle tre antiche chiese.
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