IL PALAZZO BISCARI A CATANIA
Il palazzo Biscari è il palazzo più importante della città di Catania, rappresenta difatti il più bell’esempio di barocco catanese. Questa favolosa costruzione barocca del Cinquecento è la realizzazione del sogno del Principe Ignazio Paternò Castello, che addirittura aveva voluto che fosse costruito sulle mura dell’antica città.
Il palazzo Biscarii è senza dubbio uno dei palazzi che meglio descrivono Catania. Lussuoso, elegante, è l’emblema dell’opulenza che ha visto Catania nei secoli passati. Imperdibili i suoi affreschi che adornano i soffitti, i decori onnipresenti sulle pareti e la sala da ballo che vi riporterà indietro nel tempo. Nelle sue stanze sono stati ospitati personaggi importantissimi, tra i quali Goethe. Una parte del palazzo è ancora visitabile, mentre un’altra oggi non è accessibile dal momento che ospita gli Uffici Comunali di Catania.
IL PALAZZO BISCARI
Palazzo Biscari è uno dei più importanti palazzi privati di Catania, il migliore esempio per poter apprezzare lo splendore del barocco siciliano.
Si trova nel cuore della città vecchia, a ridosso del quartiere popolare della Civita, affacciato sul porto e sui famosi Archi della Marina, sopra i quali transita ancora il treno.
I racconti dei più anziani dicono che in passato il Palazzo Biscari si affacciasse direttamente sul mare ed in effetti era così, infatti veniva chiamato la “Sentinella sul Mare“. Era addirittura possibile prendere il vaporetto accedendo da uno dei cortili esterni! Negli Anni Venti e poi definitivamente negli Anni Trenta, però, sono state realizzate delle importanti opere di riempimento che hanno via via fatto allontanare la banchigia, fino a diverse centinaia di metri, come è ora. La sua maestosità è senza pari: circa settecento stanze che oggi sono in parte ancora abitate dai discendenti della nobile famiglia. E sono proprio loro il vero fulcro del Palazzo.
I primi lavori di costruzione risalgono al 1702, a seguito del catastrofico terremoto del 1693, che rase al suolo la città di Catania e gran parte della Sicilia, ad opera della famiglia Paternò Castello, principi di Biscari. Ignazio Paternò Castello III ottenne il permesso di edificare il nuovo palazzo della famiglia sui bastioni delle mura cinquecentesche di Carlo V. I Biscari furono una delle poche famiglie aristocratiche della città che ottenne, dopo il terribile terremoto del 1693 che colpì la Sicilia orientale, il permesso regio di costruire sulle mura realizzate nel Cinquecento, per volere dell’imperatore Carlo V. La parte più remota del palazzo fu edificata per volere del terzo principe di Biscari, Ignazio, il quale affidò il progetto all’architetto Alonzo Di Benedetto. In realtà fu Vincenzo, figlio di Ignazio, a decidere la decorazione dei sette finestroni che affacciano sulla marina. Per questo lavoro egli delegò lo scultore messinese Antonino Amato.
LA RICOSTRUZIONE DEL PALAZZO
L’edificio, dopo il terremoto del 1693, fu ricostruito intorno al 1700 da Ignazio Paternò Castello III, quinto principe di Biscari, nonché grande studioso, archeologo e amante delle arti, che oltre a farne sua dimora, vi allestì il primo e importante Museo aperto a tutti, contenente la sua grande collezione archeologica. Costruito nel ‘700, vanta ben 160 metri di prospetto. Palazzo Biscari è il più grande edificio barocco della città di Catania. Fu completato nel 1763 su progetto di Francesco Battaglia, in stile eclettico perché frutto di vari architetti. Si trova nel cuore della città, e i suoi saloni affrescati mantengono ancora oggi intatti fascino ed eleganza, ponendosi come splendido scenario per occasioni importanti quali concerti, meeting, ricevimenti. Da non perdere, la deliziosa scala a chiocciola che porta al piano dei musicisti.
In seguito il palazzo subì delle modifiche per volere del quinto principe di Biscari, Ignazio Paternò Castello, detto “il Grande”. Egli acquistò i terreni vicini in modo da far ampliare la struttura verso est. Il suo obiettivo era di realizzare un ambiente a misura di vita, una casa confortevole in ordine e in armonia, che incutesse rispetto e soggezione.
Il palazzo ottenne il massimo splendore con Ignazio V principe di Biscari, uomo eclettico, appassionato di letteratura, d’arte e soprattutto d’archeologia. Il suo sogno più grande era una bella e grande dimora, che onorasse la città di Catania e che fosse visitabile da tutti. I lavori del palazzo si conclusero nel 1763 e fu inaugurato con grandiosi festeggiamenti
Si narra che, durante la carestia del 1763, il principe aprì i cancelli dei suoi granai per sfamare i cittadini bisognosi. Questo grande gesto di solidarietà è ricordato nello stemma della famiglia, coronato di spighe di grano. I lavori dureranno più di un secolo e vi parteciperanno i più grandi architetti, intagliatori e decoratori dell’epoca: Alonzo Di Benedetto, Antonino Amato, Girolamo Palazzotto, Francesco Battaglia e altri artisti ingegnosi dell’epoca.
Nel 1787 il principe ricevette Goethe, che riferì poi, in dettaglio nei suoi scritti, della magnificenza delle collezioni e del palazzo. Storia, fascino e bellezza sono le parole necessarie per descrivere l’edificio.
LO STILE BAROCCO DEL PALAZZO
Fatto realizzare da Ignazio Paternò Castello principe di Biscari, come sua dimora, è in uno stile barocco imperioso, costruito sulle mura cinquecentesche di Catania, e occupa un intero isolato. E’ il più bel palazzo barocco catanese. I primi lavori di costruzione sono del 1702, dopo la distruzione dovuta al terremoto. A quell’epoca il palazzo comprendeva un solo piano, ma già esisteva il museo, con i reperti archeologici raccolti dal principe nelle terre dei suoi latifondi della Piana e di Biscari.
Il palazzo conta circa settecento stanze, ma il cuore della dimora è quasi tutto nei saloni. E’ affacciato sul porto e sui famosi Archi della Marina dove, fino agli anni Venti, il mare penetrava per poi lambire i bastioni scoscesi. Durante la seconda Guerra Mondiale, gli inglesi che occuparono la città volevano farne una postazione di difesa, ma una volta entrati nelle sale, gli ufficiali, rendendosi conto del valore storico e architettonico del palazzo, lo utilizzarono per soggiornarvi.
L’INTERNO DEL PALAZZO BISCARI
Al palazzo si accede attraverso un grande portale su via Museo Biscari, che immette nel cortile centrale, adorno di una grande scala a tenaglia. Il palazzo conta circa settecento stanze, tra le quali ricordiamo il “salone delle feste” in stile rococò, la sala “dei feudi”, gli “appartamenti della principessa” realizzati su richiesta di Ignazio il Grande per la moglie, con boiseries di legni intarsiati e pavimenti di marmo di epoca romana, la “galleria degli uccelli” e la “stanza di don Chisciotte”. Importante è anche il Museo, dove Ignazio V raccolse grandi reperti archeologici (oggi conservati al museo civico del Castello Ursino). Tra i celebri visitatori del palazzo va ricordato Johann Wolfgang Goethe, famoso scrittore poeta e drammaturgo tedesco.
All’interno, si trova il “salone delle feste”, di stile rococò dalla complessa decorazione fatta di specchi, stucchi e affreschi. Il cupolino centrale era usato come alloggiamento dell’orchestra, ed è coperto da un affresco raffigurante la gloria della famiglia Paternò Castello di Biscari. Si accede alla cupola attraverso una scala decorata a stucco, che il principe Ignazio chiamò “a fiocco di nuvola”, all’interno della grande galleria affacciata sulla marina. Tra le altre sale vanno ricordate quella “dei Feudi”, con grandi tele alle pareti rappresentanti i numerosi feudi dei Biscari; gli “appartamenti della principessa”, costruiti da Ignazio V per la moglie, con boiseries di legni intarsiati e pavimenti di marmo di epoca romana; la “galleria degli Uccelli” e la “stanza di don Chisciotte”.
L’arredamento interno è in stile rococò: decorazioni, arredi raffinati, lampadari in cristallo, sono i particolari presenti nelle diverse sale, che danno un tocco di raffinatezza all’atmosfera.
Nelle stanze al primo piano vi è una suite di tre piccole camere, con raffinate boiseries, intarsi, specchi, affreschi e porcellane. Le pareti dell’ultima stanza sono rivestite da una boiserie in legno di rosa, con intarsi che creano motivi a intrecci di rami e pagode; in fondo si apre una piccola alcova affrescata, su un lato della quale è posta una grande e profonda vasca di marmo dalle alte pareti che fungeva, probabilmente, da fontana interna, creando un angolo rinfrescante.
COSA SI PUO’ VISITARE
Il Palazzo contava circa seicento stanze, ma gli ambienti oggi visitabili comprendono il cortile, alcune sale, il salone delle feste, la galleria e la terrazza sul porto. Nella sala all’ingresso sono custodite le tele settecentesche dello Stato di Biscari, con i suoi estesi vigneti e la fiorente produzione di bachi da seta; quindi si accede alla quadreria, con la preziosa pavimentazione in maiolica policroma, realizzata dai mastri artigiani di Vietri.
Il salone centrale, o delle feste, è una sontuosa sala in stile rococò con specchi, stucchi e decorazioni; nella cupola della loggia della musica Vulcano celebra, nel Consiglio degli dèi, il trionfo del casato dei Paternò Castello
Oggi il palazzo, in gran parte aperto al pubblico, ospita numerosi convegni e ricevimenti, il Circolo dell’Unione di Catania, l’assessorato alla cultura e gli appartamenti in cui risiedono ancora gli eredi della famiglia Biscari.
Quotidianamente, previa prenotazione, si fanno guide all’interno delle sale e dei locali, per tutti i gruppi di turisti organizzati, permettendo addirittura di accedere alle loro stanze private e offrendo, poi, dei piccoli rinfreschi e aperitivi.
I VISITATORI DEL PALAZZO
Tra i celebri visitatori del palazzo si ricorda soprattutto lo scrittore Johan Wolfgang Goethe che, nel corso del suo viaggio in Italia, venne ricevuto dal principe di Biscari il 3 maggio 1787, poco dopo la morte del padre Ignazio. Goethe riferì poi in dettaglio nei suoi scritti della magnificenza delle collezioni e del palazzo.
Un’ala della reggia è poi oggi occupata dal Circolo dell’Unione di Catania e dall’Assessorato alla Cultura. Vi sono poi sale utilizzate per catering e ricevimenti e quelle adibite all’alquanto originale Museo MF: Museum & Fashion, l’unione di cultura e moda in un binomio davvero incredibile e fuori da ogni schema. Solo visitandolo si può capire davvero di cosa si tratti!
È ancora oggi abitato dagli eredi della famiglia Biscari ed i suoi saloni principali ospitano manifestazioni culturali e musicali. Giornalmente, o quasi, i saloni vengono aperti al pubblico per una visita guidata, accompagnati da uno dei discendenti della famiglia Biscari.
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