IL PALAZZO DEI MINORITI A CATANIA

il palazzo dei minoriti a catania

Proseguendo la nostra passeggiata per via Etnea superato i “Quattro Canti” angolo con via S. Giuliano dove si possono ammirare gli splenditi palazzi in stile barocco, continuando sulla sinistra troviamo Palazzo Minoriti sede della Provincia Regionale di Catania e della Prefettura, e a seguire la Chiesa dei Minoriti opera di F. Battaglia.

LA STORIA DEL PALAZZO DEI MINORITI

Il Palazzo dei Minoriti, sito nella centralissima via Etnea è uno dei uno dei palazzi storici più belli di Catania. Questo edificio rappresenta, assieme a Piazza Duomo e Piazza Università, il salotto di Catania. Si trova compreso fra i cosiddetti “Quattro Canti” e piazza Stesicoro. E’ un vero e proprio gioiello del Barocco catanese. L’edificio appartiene alla Provincia Regionale di Catania. In particolare, l’ala est dell’edificio prospiciente su via Etnea, è la sede della Prefettura. Il Palazzo dei Minoriti ha una storia affascinante, scopriamola assieme.

Il Palazzo dei Minoriti, in via Etnea, prende il nome dall’ordine dei Chierici Regolari Minori, che si stabilirono a Catania per la prima volta nel 1628, costruendo un convento proprio in questo luogo. Il convento fu, tuttavia, distrutto dal terremoto del 1693, che devastò parte della Sicilia orientale. L’Ex convento dei Minoriti, fu poi ricostruito, dopo il sisma nel Settecento, ma i Chierici dovettero lottare per ottenere il Palazzo

Il Convento subì qualche danno a seguito del terremoto del 1818 (maggiori furono quelli occorsi all’adiacente Chiesa). Successivamente, negli anni ’30 dell’Ottocento, su progetto e direzione dell’arch. Sebastiano Ittar (1778-1847) fu elevato il secondo piano, così come appare in una stampa di Antonio Zacco inserita nel volume “Vedute e monumenti antichi di Catania” edita nel 1847.

Come accadde in tutta Italia a tutte le proprietà ecclesiastiche, nel 1866 il Convento fu requisito ai Minoriti (così erano chiamati per brevità i Chierici Regolari Minori) e dato in proprietà alla giovane Amministrazione Provinciale di Catania, che vi si insediò, concedendone metà alla Prefettura del Regno. Anzi, per rispetto al maggiore rango, a quest’ultima fu concessa la metà di maggiore pregio, cioè quella prospiciente la Via Etnea, mentre la sola Chiesa rimase di proprietà dei religiosi. Entrambi gli Enti si insediarono nel 1868.

IL PALAZZO DEI MINORITI

Superando i “Quattro Canti”, angolo con via San Giuliano, è possibile ammirare, sulla sinistra, il Palazzo Minoriti, sede della Provincia Regionale di Catania. Il Palazzo Minoriti è un ex convento, sede di frati minoriti, e fu costruto attorno al ‘700 per opera dell’architetto Francesco Battaglia. Si tratta di una ricostruzione, poichè la struttura originale andò distrutta durante il terremoto del 1693. Di tardo stile barocco, il palazzo presenta colonne ed archi che abbelliscono la facciata su via Etnea.

L’ingresso nell’ampio cortile, con chiostro, fu ideato dagli architetti Giuseppe Lanzerotti e Francesco Fichera, e si apre su via Prefettura (chiamata così poichè un’ala dell’edificio fu ceduta al prefetto dall’amministrazione comunale fino al 1937).

Il piano centrale del palazzo ospita l’archivio storico, la biblioteca e la Galleria dei ritratti dei Presidenti della Provincia dall’Unità d’Italia fino ai giorni nostri. Dalla Galleria si arriva alla Sala del Gonfalone, in cui è possibile ammirare uno stemma con scudo araldico autorizzato nel 1883 dall’allora re d’Italia Umberto I di Savoia. Un’altra Galleria importante, sempre ospitata all’interno del palazzo, è quella dell’Etna, che possiede una ricchissima collezione di stampe antiche riproducenti il vulcano che, con la sua maestosità, domina la città di Catania.

L’EX CONVENTO DEI FRATI MINORITI

Il palazzo è un ex convento ospitante l’ordine dei frati Minoriti, distrutto dal terremoto nel 1693. Ricostruito nel settecento su progetto di Francesco Battaglia. In stile tipicamente barocco, nella variante catanese, l’edificio conventuale ha una pianta quadrilatera che si sviluppa attorno ad un ampio chiostro, con un piccolo giardino dietro la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, ricostruita anche questa come la preesistente.

All’inizio vi era solo il piano terra, l’ammezzato e il primo piano. Il piano terra, dal lato esterno, sui tre lati liberi venne destinato a botteghe affittate dai frati per autofinanziarsi, il quarto invece confinava con la chiesa.
Nel 1830 venne costruito da Sebastiano Ittar anche il secondo piano. Nel 1866 il convento fu requisito ai frati Minoriti e finì nelle mani dell’amministrazione Provinciale di Catania che ne concesse metà in uso alla Prefettura del Regno, mentre la chiesa rimase nelle mani dei religiosi.

Da qui vennero effettuate alcune modifiche, anche strutturali, come ad esempio la chiusura dei portici per aumentare i locali o la costruzione di un rifugio antiaereo durante la guerra, fino al 1990 quando il Palazzo Minoriti ritornò alla sua pianta originale, con i quattro lati sul chiostro, mentre l’interno subì un’opera di restauro

LE RICOSTRUZIONI SUCCESSIVE DEL PALAZZO DEI MINORITI

In seguito al terremoto del 1693 anche questa costruzione subì notevoli danni. Nel 1700, l’architetto Francesco Battaglia, erede del Vaccarini e fautore della rinascita di Catania, ricostruì il palazzo. La struttura subì aggiunte nel tempo che hanno snaturato l’ architettura originale. Successivamente, nell’Ottocento, su progetto dell’architetto Sebastiano Ittar, si ebbero altre modifiche: un secondo piano. Nel 1866, il convento, requisito ai Minoriti (i Chierici Regolari Minori), divenne proprietà dell’amministrazione provinciale. Si aumentarono i locali con la chiusura dei portici. Coi bombardamenti del 1943, l’edificio si trasformò ancora, divenendo un rifugio antiaereo. Il palazzo fu ricostruito fra gli anni ’50 e ’60. Solo nel 1990, Palazzo Minoriti ritornò alla sua forma originale, con i quattro lati sul chiostro. In origine, questo palazzo fu sede di un convento dei Chierici Regolari Minori, chiamati difatti Minoriti. Punta di diamante del Palazzo dei Minoriti è il chiosco, location di mostre ed eventi.

IL CHIOSCO DEL PALAZZO

La perla di quest’edificio è sicuramente il chiostro. Presenta una forma perfettamente regolare e molti ambienti di pregio. Proprio in questo spazio, i monaci rivendevano le proprie produzioni. Oggi viene usato come location per l’allestimento di mostre e esposizioni, proprio sotto i portici. Qui si espongono i prodotti dell’artigianato locale, enogastronomici, artistici e anche fotografie, all’insegna della promozione territoriale. Nel 2018 la struttura è stata inserita nella lista FAI dei Luoghi del cuore.

Il Chiostro del Palazzo, oggi utilizzato per varie mostre e mercatini locali, veniva usato dai Chierici per autofinanziarsi, cioè per vendere al popolo i beni da loro prodotti, mentre al piano superiore c’erano le celle. Il Chiostro come il Palazzo è in stile tardo barocco, anche se la corrente artistica catanese che caratterizza questo periodo è una corrente a sè stante, un barocco siciliano, caratterizzato da forme più classicheggianti.

LA STRUTTURA ARCHITETTONICA

Il Palazzo dei Minoriti ha la facciata prospiciente via Etnea, che è caratterizzata da tre livelli: i primi due costruiti originariamente dopo il terremoto del 1693, da Francesco Battaglia, in stile tardo barocco, mentre il terzo piano è stato costruito successivamente negli anni 30 dell’Ottocento da Sebastiano Ittar, che semplificò lo stile del palazzo.

COSA SI PUO’ VISITARE NEL PALAZZO MINORITI

Nella parte occupata dalla prefettura del Regno rimarrai sicuramente colpito dall’enorme scalone, dal salone di rappresentanza e dal corridoio di levante, dove sulle pareti scorrono opere pittoriche di pregio.

Invece nella parte della Provincia spicca il corridoio d’onore, il lato ponente dell’edificio, con un’importante collezione di stampe antiche dell’Etna e dei dintorni di Catania raccolta dall’antiquario Riccobono. Anche il restauro della sala del Consiglio effettuata nel 2000 è affascinante, grazie al pittore Francesco Contraffatto, che con una tecnica a olio monocromo su superficie argentata a foglie ha voluto ricordare il lavoro delle comunità etnee.

Se capiti nei pressi di Palazzo Minoriti durante la festa di S. Agata, protettrice della città di Catania, troverai sicuramente in giro qualche cartellone che ti inviterà a visitare le mostre e esposizioni, che puntualmente vengono organizzate all’interno del chiostro del Palazzo, e che raccontano il lavoro amanuense dei frati Minoriti. Per l’occasione sotto i portici, un susseguirsi di botteghe espongono i prodotti dell’artigianato locale, quali ceramiche, borse e pupi.

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